Autismo, progetto da 200 mila euro per supportare le famiglie

Aumentano le diagnosi di disturbi dello spettro autistico: più di 960 studenti. Il dg Benazzi: «Tre livelli si sostegno per aiutare a gestire le relazioni sociali»

Valentina Calzavara
Palloncini blu per supportare le famiglie con bimbi autistici
Palloncini blu per supportare le famiglie con bimbi autistici

Aumentano, al ritmo di dodici al mese, le nuove diagnosi di disturbi dello spettro autistico nel nostro territorio. Tanto che oggi, nelle scuole della provincia di Treviso, si contano più di 960 studenti e studentesse con questa problematica.

Numeri importanti, che richiedono risposte adeguate, per supportare minori e famiglie, anche alla luce di un fenomeno che si fa sempre più evidente: i disagi nel comportamento, correlati all’autismo, specie nel passaggio tra l’età evolutiva e l’età adulta. Spiccano i casi di aggressività, depressione e autolesionismo.

Analisi e investimenti

«Negli ultimi anni le emergenze psichiatriche adolescenziali hanno subito un significativo incremento, rendendo più complessa la diagnosi e la gestione» sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi.

Per questo l’azienda sanitaria ha attivato la Rete per le emergenze comportamentali a favore delle persone con disturbo dello spettro autistico con un investimento di 204 mila euro che saranno destinati a creare tre livelli di intervento sociosanitario con équipe dedicate e azioni a supporto dei caregiver di minori che vivono un sovraccarico emotivo; ma anche episodi psicotici con allucinazioni e perdita di contatto con la realtà; iperattività o situazioni di depressione, autolesionismo e tentativi di suicidio.

Un insieme di problematiche che hanno fatto innalzare il numero di accessi al Pronto soccorso e quindi gli interventi da parte dei servizi dell’età evolutiva e della neuropsichiatria infantile dell’azienda ospedaliera trevigiana.

Personale dedicato

«Abbiamo già rafforzato il nostro team Edeco composto da due psicologi, un neuropsichiatra dell’età evolutiva, un infermiere, un assistente sociale e un tecnico del comportamento» aggiunge il dg.

Le risorse in arrivo, che provengono dalla Regione e attingono dal Fondo Autismo del ministero della salute, andranno quindi a sostenere l’équipe Edeco e a potenziare le attività ambulatoriali, quelle domiciliari e la formazione dei professionisti. In programma ci sono tre livelli di azione in base alla gravità della problematica correlata all’autismo.

«Il primo livello di intervento riguarda l’abitare, i servizi diurni e quelli scolastici con percorsi riabilitativi e di sostegno alla gestione delle relazioni sociali, il secondo livello prevede l’accoglienza nei centri diurni con un percorso per gestire i disturbi comportamentali e i comportamenti disfunzionali; il terzo livello è per le situazioni psichiatriche più gravi con accoglienza a lungo termine in struttura con una supervisione sul percorso comportamentale e le terapie farmacologiche, nonché le dimissioni assiste al momento del ritorno a casa».

Risposte mirate

Il progetto - che vede l’Ulss di Treviso fare da punto di riferimento anche per le Ulss di Belluno e del Veneziano - è stato ideato in base agli ultimi dati raccolti nel nostro Paese, che hanno indagato la difficoltà di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico: il 28% presenta problemi di iperattività, il 20% disturbi d’ansia, il 13% difficoltà nel sonno, l’11% disagio emotivo e depressione.

L’Ulss 2 che è anche Centro di riferimento regionale per la diagnosi precoce di autismo e sostegno alle famiglie al Gris di Mogliano sta puntando anche su un investimento edile e di aumento dei posti letto. Entro quest’anno verrà ultimato il progetto per creare 20 posti letto di ricovero e 6 posti letto di sollievo (questi ultimi per l’accoglienza temporanea di utenti a supporto delle famiglie in difficoltà).

«Un altro tassello importante» conclude il manager Benazzi «i lavori veri e propri inizieranno l’anno prossimo».

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