Astoria vini raddoppia Nuovo polo logistico al posto dell’ex Buratto

Interessata un’area abbandonata di 25 mila metri quadrati Dieci assunzioni grazie alla costruzione di uffici e magazzino
DePolo Crocetta cantiere Astoria Wines in via Piave, 20
DePolo Crocetta cantiere Astoria Wines in via Piave, 20

crocetta. Astoria compra l’ex calzaturificio Prater (poi Buratto) a Crocetta del Montello e lo demolisce per costruirvi il suo nuovo polo logistico. Maxi operazione dei “signori” del Prosecco Giorgio e Paolo Polegato, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Astoria Vini, su un’area di circa 25 mila metri quadrati in cui ricade anche un’ex scuola professionale di proprietà dell’Usl 2, a sua volta acquisita dalla società. Con l’avvio della nuova struttura sono previste assunzioni.

il nuovo polo

Nascerà quindi il terzo polo di Astoria dopo quelli di Refrontolo (sede di rappresentanza e 40 ettari di preziosi grappoli Docg) e di Crocetta del Montello (sede centrale). «Abbiamo acquisito il terreno da un fallimento» spiega il presidente Giorgio Polegato, «ci abbiamo investito circa cinque milioni di euro, riconvertiremo anche una ex scuola professionale abbandonata. Abbiamo già iniziato i lavori di demolizione, a settembre è prevista la posa della prima pietra della nuova struttura, che dovrebbe vedere la luce dopo circa un anno di lavori. Porterà all’assunzione di una decina di persone subito». Astoria oggi ha 65 dipendenti e prevede di crescere, compatibilmente con gli scenari di mercato, anche nei prossimi tre anni. Il nuovo sito di Crocetta servirà da polo logistico: «Sarà un magazzino di cartoni pronti alle spedizioni, un polo che concentrerà tutte le attività per le spedizioni in Italia e non solo» conferma Polegato, «con un sistema di gestione robotizzato e tecnologia digitale, nuovi uffici e personale dedicato». Un intervento a “consumo zero” del suolo.

l’obiettivo

In un momento delicato per il mercato del Prosecco, con numeri in calo per quanto riguarda le quotazioni delle uve, Astoria punta a “blindare” innanzitutto il mercato italiano, che pesa per il 60 per cento del fatturato. Un polo unico di spedizione consentirà di raggiungere più facilmente i clienti, in tempi più rapidi rispetto alla concorrenza. Un servizio ritenuto cruciale in un contesto di grande concorrenza tra i principali player del settore. —

Andrea De Polo

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