Assalto all’Eurostar, condannato

Due anni e mezzo di carcere a Naim Islami per l’“assalto” al treno. E, una volta scontata la pena detentiva, l’espulsione dal territorio italiano.
Dopo la condanna a due anni e quattro mesi inflitta il 13 novembre scorso a Idriz Zekaj, il kosovaro di 57 anni autore materiale della rapina ai danni di una coppia di turisti austriaci (lui poliziotto e lei magistrato) mentre erano in una cuccetta letto del treno Eurostar Vienna-Livorno, anche il suo complice paga il conto alla giustizia: Naim Islami, 46 anni, è stato condannato dai giudici del tribunale di Treviso a due anni e sei mesi di reclusione. In più, a pena espiata, verrà espulso dal territorio italiano.
Una vera e propria stangata (alla quale si aggiungono 600 euro di multa e il pagamento delle spese processuali) per l’uomo, chiamato a rispondere di tentata rapina in concorso, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio per l’assalto del 26 maggio scorso. Naim Islami, assieme al trentaduenne napoletano Vincenzo Marfella (la cui posizione processuale risulta ancora aperta), era stato arrestato a ottobre dalla squadra mobile della questura di Treviso. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, mentre Idriz Zekaj veniva scoperto a rubare nella cuccetta dei due turisti tedeschi, Islami avrebbe azionato il freno d’emergenza fermando il treno, sarebbe sceso dal treno assieme a Marfella e, dopo aver sparato un colpo di pistola (pare ad aria compressa,) avrebbe lanciato alcuni sassi che infransero i vetri di un vagone per guadagnarsi la fuga.
La polizia ferroviaria li chiama “Lof”, acronimo per «ladri operanti in ferrovia». Si dividono i binari così come altri criminali si dividono strade e vicoli dove far battere le prostitute che tengono sotto scacco. Quelli che lavorano tra Mestre, Padova, Treviso, Udine sono kosovari, colpiscono di notte e conoscono l’orario dei treni e la disposizione dei vagoni come fossero addetti ai lavori. (f.p.)
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