Asparago martoriato dal clima rese in calo fino al 40 per cento

Prima il caldo, poi la pioggia: l’asparago soffre. Era stato positivo l’inizio di stagione per le perle di Badoere e Cimadolmo, le due Igp di Marca, ma nelle ultime settimane le cose sono cambiate. Si parla di rese inferiori rispetto alle potenzialità tra il 30 e il 40%. I prezzi, tuttavia, hanno tenuto. I produttori di Igp sono 11 aziende nella zona di Cimadolmo, 25 in quella di Badoere, per circa 200 ettari. «Il prodotto è bellissimo, ma non produce: i terreni stanno rendendo il 30% in meno di quello che potrebbero produrre. Recuperare sarà difficile» dice Flavio Peterle, presidente del consorzio dell’asparago bianco di Cimadolmo, «ci siamo trovati di fronte a due eventi opposti nella stessa stagione, cioè il caldo prima e le piogge intense poi. Ne risentiamo in termini di resa, non di qualità». La prima parte di stagione, comunque, a Cimadolmo ha permesso di portare sul mercato maggior prodotto certificato (a marchio Igp) rispetto allo scorso anno. Dai 70 quintali, infatti, si è passati a quota 150. Circa 200 quintali, invece, secondo le stime, il prodotto non marchiato.

«Stiamo lavorando bene sia con il mercato ortofrutticolo di Treviso che con quello di Padova» aggiunge Peterle, «continueremo a impegnarci per salvaguardare il consorzio e la denominazione, nella speranza che il prossimo anno ci si possa allargare ancora. La stagione? Se non ci saranno sorprese potremo proseguire la raccolta fino al 20 maggio».

Situazione simile nell’area di Badoere. Dove la pioggia ha probabilmente creato più problemi rispetto a Cimadolmo. «All’inizio, nonostante il caldo e la siccità, è andata bene grazie ai nuovi impianti più tecnologici che garantiscono acqua alla pianta» racconta Aronne Basso, presidente del consorzio del bianco e verde di Badoere Igp, «ora però il freddo e la pioggia ci stanno mettendo in difficoltà: c’è richiesta di prodotto, ma la produzione è rallentata, siamo fermi al 60% delle potenzialità. Alcune asparagiaie sono sott’acqua e possono marcire. L’asparago verde si sta rivelando più in ritardo e tuttavia è quello più richiesto». L’asparago di Badoere negli ultimi anni si è allargato anche alla grande distribuzione. Rispetto a Cimadolmo, grazie al maggior numero di associati, a Badoere le quantità di prodotto certificato sono più importanti. Le prime stime portano infatti a considerare che la stagione porterà a far raccogliere tra gli 800 e i 900 quintali di asparago con il bollino Igp (stimati almeno 6 mila non Igp).

«Ci stiamo togliendo le nostre soddisfazioni, sia per l’avvicinamento della grande distribuzione che per quello di nuovi consorziati e pure giovani imprenditori che si sono inseriti» chiude Basso, «ora confidiamo che il meteo non faccia ulteriori scherzi, in modo possiamo raccogliere fino a fine maggio». I prezzi? Sono rimasti stabili. Si parla di cifre comprese tra i 5 e gli 8 euro per l’asparago di Cimadolmo, e tra i 4 e i 7 per quello di Badoere. —

Alessandro Bozzi Valenti

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