Asolo, collina spianata il Comune ferma i lavori

Arato e liberato dalle piante un ettaro di terreno vicino alla storica villa Rinaldi Il sindaco: rimossi alberi secolari. La proprietà: eliminati rovi per seminare prato
Ferrazza Asolo campo arato in via Palladio
Ferrazza Asolo campo arato in via Palladio

ASOLO. Spianato un ettaro collinare sul cono visuale dell’antica villa Rinaldi, lungo via Palladio. Il Comune ferma i trattori: «Area vincolata» e invia tutto alla Soprintendenza. La proprietà replica: «Male interpretata la documentazione prodotta: vogliamo ripristinare il paesaggio della Repubblica Serenissima». Ed è braccio di ferro tra l’ente locale e la “Alle rive Rinaldi”, società della vedelaghese Paola Marconato. A innescare la miccia una serie di segnalazioni arrivate a palazzo Beltramini che riportavano lo sbancamento della collina. «Parliamo di modifica orografica dell’area», precisa il sindacop Mauro Migliorini. Ma la sostanza cambia poco. L’ordinanza con cui il responsabile del Servizio Edilizia Privata sospende i lavori parla di modifica dell’«andamento del terreno livellandolo mediante aratura e sradicamento di tutte le piante modificando il piano quotato originario». «Ricevute le segnalazioni», continua Migliorini, «abbiamo subito mandato in sopralluogo i nostri tecnici con la polizia locale. Con loro sono intervenuti anche i carabinieri della Forestale». Prima di procedere con l’aratura sono state estirpare le piante presenti. «Alberi da frutto storici, nello specifico peri e meli», dettaglia il sindaco, «Il tutto senza le autorizzazioni necessarie a operare in una zona tutelata com’è quella a nord della strada regionale che va verso Bassano, in particolare quella prospiciente villa Rinaldi. Un danno irreversibile». Il sindaco ribadisce l’attenzione della sua amministrazione alla tutela del paesaggio asolano, in tutti i suoi cento orizzonti. «Abbiamo trasmesso gli atti alla Soprintendenza e applicato le relative sanzioni», dichiara inamovibile nel «reprimere l’abuso edilizio». Per contro il geometra Michelino Rosato, ex consigliere comunale di Monfumo e firmatario del progetto per conto della “Alle rive Rinaldi”, accusa i tecnici comunali di aver male interpretato normativa vigente e documentazione. «Nessuno sbancamento», precisa, «Abbiamo solo ripulito l’area da rovi infestanti e bambù. Abbiamo fresato il terreno in vista di una nuova seminatura a prato. Abbiamo operato su un terreno agricolo incolto con l’intenzione di migliorarlo. Il progetto complessivo prevede il recupero del paesaggio storico, quello salvaguardato fino agli anni Cinquanta del secolo scorso e risultante dalle mappe risalenti alla Serenissima. Nessuno scempio, anzi un’operazione di rispetto della storia con il ripristino di castagni, olivi e, perchè no?, anche vigne».

Alessia De Marchi

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