Asolo, chiuso da ieri il servizio Radiologia «Poco frequentato»

ASOLO. Chiuso ieri il servizio di radiologia ad Asolo, mentre sarà disponibile solo tre giorni alla settimana a Valdobbiadene e due giorni a Crespano, dove "sparirà" anche il centro diabetico secondo la formula attualmente in vigore. Cala la mannaia per le strutture dove si eseguono radiografie a causa di una nuova normativa europea che prevede sempre la presenza di un medico, oltre del tecnico di radiologia, quando si svolgono questi esami. E purtroppo i radiologi (specialisti già rari di suo) non riescono a coprire gli attuali orari di apertura. «Una norma assurda che ci è stata imposta - spiega il sindaco di Crespano Annalisa Rampin, presidente della conferenza dei sindaci della Usl 8 - ma che dobbiamo rispettare: e la riduzione del servizio è l'unica modalità rispetto al personale disponibile». «Ad Asolo - dice il sindaco Mauro Migliorini - si è aggiunto il fatto che la struttura che ospita i macchinari non è più a norma e che le attrezzature stesse sono ormai obsolete perché in questi anni non sono state ammodernate. È una decisione che non fa certo piacere, anche perché si tratta di un ulteriore taglio ai servizi. Abbiamo avuto comunque l'assicurazione da parte della direzione generale dell'Usl che non verrà toccato altro per quanto riguarda il nostro distretto socio-sanitario». «L'offerta di prestazioni radiologiche quali radiografie toraciche, ossee e intoppa tomografia ai denti - dichiara il direttore generale della Usl 8 Francesco Benazzi - era utilizzata solo dal 26 per cento di residenti ad Asolo. Già da tempo i pazienti sono stati orientati presso altre sedi ed è previsto l'ampliamento del servizio in orari diversi nei due ospedali». Il servizio ridotto funzionerà a Valdobbiadene il martedì, il mercoledì e il giovedì, mentre a Crespano il martedì e il giovedì, con precedenza ai residenti di queste aree. A Crespano inoltre verrà rivoluzionato rispetto la formula attuale anche il servizio per i malati di diabete: «In realtà - spiega il sindaco Rampin - questo va visto nella logica di una trasformazione dei servizi che faranno riferimento all'Utap. L'assistenza quindi sarà comunque garantita e per coloro che hanno necessità di cure non disponibili in sede è a disposizione un servizio di trasporto gratuito verso gli ospedali». Rimane il fatto che mentre da un lato si rendono disponibili alcuni servizi sanitari anche di notte e nei festivi, dall'altro si proceda a tagli. «Quello che posso dire - continua Rampin in veste di presidente della consulta dei sindaci - è che non solo la nostra Usl ma tutta la sanità trevigiana è interessata da un importante processo di trasformazione che inevitabilmente comporterà dei cambiamenti rispetto alla situazione attuale. È necessario che cominciamo a guardare le cose con un ottica diversa, che non può più essere quella del servizio sotto casa o, peggio, del campanilismo. Dobbiamo cercare di ottimizzare le risorse per garantire un elevato standard di qualità. Nel territorio il medico di medicina generale ora sarà sempre di più un crocevia importante».
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