Ascom, Pomini lascia il direttivo Sarà consulente di Treviso Now

Dopo 25 anni, Guido Pomini esce dal direttivo dell’Ascom di Treviso. L’ex presidente ha rassegnato le dimissioni - ratificate l’altra sera dal consiglio, dicono a tardissima ora, tra le varie ed eventuali - per assumere un incarico per la stessa Ascom. Sarà consulente per il progetto Treviso Now, il sito di e-commerce targato Confcommercio Treviso e di proprietà di Ascom Servizi Spa. La piattaforma digitale non è partita secondo le attese (eufemismo), e in Ascom si vuol dare nuovo slancio dopo il rodaggio ben al di sotto dei programmi di crescita. Pomini resterà comunque presidente provinciale di Federmoda.

E intanto si delinea il futuro di Unascom, livello provinciale dell’associazione commissariato dopo le gravissime tensioni interne che lo avevano paralizzato.

Il commissario Tullio Nunzi potrebbe proporre ai quattro mandamenti - Treviso, Castelfranco, Oderzo e Vittorio Veneto, gli ultimi tre in scontro frontale da anni con il mandamento, che ha dalla sua il 64% degli iscritti della Marca - un’intesa per porre fine alla guerra e far ripartire il provinciale, di fatto paralizzato. Con il pluralismo di rappresentanza fra presidente e segreteria provinciale. Se dunque Federico Capraro dovesse assumere la presidenza di Unascom per il peso del mandamenti del capoluogo - incarico che sin qui gli altri mandamenti non gli riconoscevano, accusandolo di «autoelezione» - la carica di segretario andrebbe, secondo questa ipotesi, a uno dei direttori degli altri mandamenti, non più di default a Treviso come prassi storica. Dopo la quiescenza di Piero Tedesco si era creato un vuoto e i tre mandamenti non avevano mai detto sì al subentro del successore, Lorenzo Monaco. Di qui l’incarico ad interim a Luca Bertuola, dirigente che in molti volevano come erede di Tedesco, ma che poi si è dimesso per passare a Confartigianato Veneto.

E a via Venier circola già un possibile ticket da cui ripartire, sin dal congresso che Nunzi convocherà alla fine del suo mandato: timone a Capraro e segreteria a Fabio Marcolin, direttore di Castelfranco, su cui c’è maggiore convergenza rispetto a Enrico Chiara, suo pari grado in Ascom Oderzo. Ma tutto è ancora prematuro.—



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