Artisti, sportivi, ministri e non solo la classe dirigente cresciuta al liceo

La scuola festeggia i suoi primi 60 anni. Un pezzo di storia della città rivive nei ricordi degli ex studenti 

la nostra memoria

CASTELFRANCO

Professori universitari, dirigenti pubblici e privati, campioni dello sport, musicisti di fama, giornalisti: ma anche un ministro in carica – Riccardo Fraccaro – e, seppur alla lontana, un papa e un santo, ovvero Pio X, che frequentò il ginnasio cittadino dove il liceo Giorgione affonda le sue radici, che risalgono al lontano 1782. Tutti usciti da questa “fucina” che il prossimo 12 ottobre inizia a festeggiare il sessantesimo compleanno: “solo” sessant’anni, perché è nel 1959 che l’attuale liceo Giorgione diventa autonomo, mentre prima era una costola del trevigiano Canova. Il primo preside è il professor Ciro Bertollo che poi sarà anche sindaco di Resana; l’anno successivo arriva il professor Vittorio Zaccaria che lo guiderà per un decennio. Per qualche anno il liceo vagherà per varie sedi, tra il Monte di Pietà, le ex elementari di via San Giacomo, palazzo Morello, fondazione Finazzi: nel 1964 l’attuale sede di via Verdi.



Si parte con il classico, poi nel 1967 arriverà lo scientifico (ora anche con una sezione di scienze applicate). Poi negli anni duemila anche il liceo linguistico e quello musicale, che in poco tempo esprimerà una eccellenza come il virtuoso del violino Giovanni Andrea Zanon. In sessant’anni le storie sono molte, ma il comun denominatore tra gli ex allievi è che aver frequentato il Giorgione ha costituito indubbiamente una marcia in più, oltre che un ricordo bellissimo. Come quello che ne conserva Renato Mason, ora segretario della Cgia di Mestre, a lungo alla guida della Confartigianato trevigiana e veneta, ma anche ex direttore della Usl 8: «La bellezza di questa scuola», dice, «stava nel fatto di essere a misura d’uomo: piccola ma di grandi valori, con una classe di insegnanti di altissimo livello. Ai miei tempi era fuori discussione l’autorevolezza della “triade” Lessio (matematica), Sarto (italiano), Bertollo (latino e greco), come del resto Prosdocimi di filosofia. Tutte persone che avevano anche un ruolo sociale. Anche nell’affrontare la contestazione degli anni Settanta si è guardato con uno spirito diverso: era una contestazione “istituzionalizzata” nel senso che c’era un parlamentino di studenti che si interfacciava con i docenti in senso positivo. Senza dubbio una scuola che ha saputo formare, con la effe maiuscola».



Quattro anni di liceo scientifico invece per Mister Francesco Guidolin: l’anno della maturità fu infatti quello del trasferimento al Verona, dove qualche anno più tardi debutterà in serie A. Anche per lui il ricordo è ottimo, tanto da aver valutato questa scuola anche per il figlio prima di trasferirsi a Bologna: «Intendiamoci, era davvero difficile e non ero uno studente modello», spiega. «Comunque mai bocciato, rimandato quello sì. Il periodo del liceo mi fa tornare in mente tante cose, perché corrisponde quel bellissimo periodo dell’adolescenza. Tra i docenti quella che più mi ha colpito era la prof. Pagnan di italiano. Non me le mandava a dire, ma se il compito in classe era un tema di carattere sportivo riuscivo bene e mi faceva i complimenti». Tra i campioni sportivi c’è anche una “fresca” di maturità (2017) come la pluricampionessa mondiale di spada Eleonora De Marchi (liceo linguistico) per qualche anno compagna di classe della nazionale di pallavolo Alexandra Botezat: «La preparazione ricevuta al Giorgione mi ha permesso di vivere quasi di rendita nei primi esami all’università. Non posso che ricordare con affetto e riconoscenza i miei professori e i compagni che mi hanno permesso di gestire, e non era facile, studio e impegno sportivo». –



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