La lenta agonia dell’Arsenale di Roncade: chiude anche Tedi, restano aperti solo due negozi
A fine mese lascia anche il negozio della catena di accessori per la casa, nel centro commerciale serrande alzate solo per Aldi e Arcaplanet. Il piano di Mosole tutto da definire e lungo la Treviso mare si continua a costruire: vicino arriva il polo Anselmi

A guardare quel che avviene lungo la Treviso mare, a Roncade, si ha la dimostrazione plastica di cosa vogliano dire (e quanto problematiche siano) parole come consumo di suolo, riuso e riqualificazione.
Nella stessa grande area che costeggia la regionale si vedono da una parte il maxi centro commerciale Arsenale, nato e morto nel giro di soli sei anni, e dall’altra le ruspe che stanno avviando l’edificazione del nuovo polo direzionale della Simonswerk, l’azienda tedesca di cerniere che ha acquisito la roncadese Anselmi.
Da una parte 25 mila metri quadrati di terreno cementificati in parcheggi e galleria commerciale da 17 mila metri che oggi non hanno un perché; dall’altra 35 mila metri quadrati circa di cui 25 mila sono in corso di edificazione per dare una nuova sede all’azienda, e gli altri 10 mila sono disponibili a chi voglia edificare.
L’Arsenale
A fine mese chiuderà i battenti anche Tedi, il negozio di accessori per la casa e il tempo libero che era stato uno dei primi inquilini dell’Arsenale. Clienti ne ha, ma ormai sta sbaraccando perché l’investimento non vale l’incasso. Quando abbasserà la serranda, all’interno dell’immenso centro commerciale di Roncade rimarranno solo due inquilini: Arcaplanet e Aldi. Tutto il resto vuoto, abbandonato in una fuga iniziata tre anni fa e proseguita a ritmi vertiginosi.
Nato male o nato tardi, l’Arsenale oggi è una cattedrale in un deserto di oltre 2000 parcheggi vuoti, salvo per i clienti dei due negozi. Il futuro? Tutto da chiarire.
L’Arsenale è stato acquistato da Renis Mosole a inizio autunno dopo un preliminare firmato in estate. Ma l’investimento ad oggi non sembra avere ancora un obiettivo chiaro. Si cerca, si sonda, si valuta. Il Comune si è detto «disposto a permettere permute di destinazione, se utili alla collettività», intanto aspetta e approva altre edificazioni.
La sede Anselmi
Il collegamento del nuovo polo Anselmi-Simonswerk con la debacle dell’Arsenale è meramente geografico. Il progetto di sviluppo della società roncadese oggi tedesca è datato due anni fa, nato sulla spinta delle crescita delle commesse e con l’obiettivo di mantenere in Italia la produzione e riunire a sud della Treviso Mare le diverse unità di magazzino e produzione.

Di qui la necessità di spazi e la scelta di acquisire l’area nella zona artigianale commerciale lungo la regionale dove si sta costruendo un polo, circondato da parcheggi. Bello pensare che si sarebbe potuto sfruttare il vuoto a perdere dell’Arsenale per pianificarne un riuso, non consumare suolo, e riqualificare l’area (per tornare ai tre concetti dell’inizio), ma non funziona così.
E non per mancanze dell’Anselmi del caso, ma perché spesso, anche se valutate come possibile alternative, queste operazioni risultano troppo complicate, costose e burocraticamente complesse in assenza di una guida pubblica. Meglio partire da zero.
Anselmi cresce, forte di cinquant’anni di esperienza alle spalle, una qualità di prodotto riconosciuta sul mercato. L’Arsenale cede. Roncade sta a guardare.
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