Arrivano i gioielli in ceramica «cotti e indossati»
A San Nicolò un negozio-laboratorio con i forni nel retrobottega

Monica Bacilieri nel suo negozio con il marito Gianfranco Palmieri
Cotti e indossati. Sono i gioielli cotti nel forno del retrobottega e messi in vendita nel negozio di via San Nicolò. Perle di ceramica cucinate con la tecnica Raku di origine giapponese si alternano all'argento, al filo e altri materiali per formare dei bijoux unici nel loro genere. Collane, braccialetti e orecchini che fondono in loro l'antica tradizione giapponese alla modernità occidentale. E' questa la singolare proposta del laboratorio - galleria Fabula aperto in via San Nicolò: un negozio, originale, che ha tre forni nel retrobottega. Qui la creatività di Monica Bacilieri e la passione per il viaggio di Gianfranco Palmieri trovano libero sfogo. Uno spazio che nel panorama artistico trevigiano punta a porsi anche come vetrina per artisti e scultori che prediligono nelle loro opere l'utilizzo della ceramica, compresi i giovani artisti emergenti. Raku è un'antica tecnica giapponese: la ceramica modellata viene cotta i appositi forni che raggiungono temperature altissime fino ai 950 - 1000 gradi centigradi. Quando il colore diventa lucido l'oggetto viene depositato in un contenitore di metallo pieno di materiale combustibile e poi immerso nell'acqua. Tramite questo complesso procedimento Monica Bacilieri realizza gioielli personalizzabili ma anche sculture: anfore e piatti che lo scorso 25 settembre sono state protagoniste di una mostra che si è tenuta nella galleria adiacente al punto vendita. «Tra terra e fuoco», il dell'esposizione, ha visto al centro della scena anche le opere di importanti artisti come Romano Abate, Candido Fior, Gianfranco Palmieri, Pompeo Pianezzola, Bruni Sartori e Francesco Stefanini che si sono cimentati per la prima volta nel dar forma alle loro idee attraverso la ceramica. Una mostra, questa, che Monica Bacilieri si augura non rimanga un fatto isolato ma possa trasformarsi in un duplice appuntamento ogni anno. «La prossima mostra a maggio - ha dichiarato Monica Bacillieri - la speranza è che la galleria possa diventare punto di riferimento del fermento creativo di Treviso e ospitare nel futuro giovani artisti trevigiani». (s.g.)
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