Arriva in ritardo in aula: condannato

di Serena Gasparoni CISON DI VALMARINO Condannato perché ritardatario. E’ accaduto inTribunale a Treviso, protagonista Giorgio Tasinato a processo per truffa. L’imputazione era semplice: secondo la...

di Serena Gasparoni

CISON DI VALMARINO

Condannato perché ritardatario. E’ accaduto inTribunale a Treviso, protagonista Giorgio Tasinato a processo per truffa. L’imputazione era semplice: secondo la Procura con artifici e raggiri il 59enne di Padova, si sarebbe fatto consegnare dal titolare di una ditta di Mogliano Veneto 420 euro per uno stand nel castello di Castelbrando in occasione della fiera “Castelbrando sposi e Casarredo”. Peccato che poi, una volta entrato in possesso del denaro, avrebbe avvertito, mentendo, la vittima del raggiro, che l’evento era stato rinviato. In questo modo Tasinato si sarebbe intascato la somma, rendendosi irreperibile telefonicamente. Era quindi scattata la denuncia per truffa: la scorsa volta Tasinato aveva assicurato che si sarebbe presentato alla successiva udienza con la somma di 1000 euro a patto che la vittima ritirasse la querela. L’accordo sembrava raggiunto, arriva il giorno e l’ora del processo. Di Tasinato in aula nemmeno l’ombra. Anche il suo avvocato difensore ammette di averlo cercato, inutilmente. Il giudice monocratico Michele Vitale, spazientito, si ritira in camera di consiglio per emettere la sentenza. A quel punto fa il suo ingresso in aula Tasinato, busta in mano e fiatone «Sono qui, ho i soldi»! Niente da fare, il giudice irremovibile ha ribadito: «Noi i processi li celebriamo all’orario stabilito». A nulla è servito spiegare che il treno da Asti, da dove proveniva Tasinato, aveva fatto ritardo. Il giudice, irremovibile, lo ha condannato a 6 mesi di reclusione oltre a 70 euro di multa pena sospesa.

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