Anselmi, esempio per i catanesi

La prima donna ministro testimone di impegno civile e onestà 

CASTELFRANCO. La storia di Tina Anselmi come opera di grandissimo valore educativo e morale, preziosa per la presentazione di un modello di vita ai giovani, capace di ispirare nelle nuove generazioni l’impegno civile inteso come servizio e onestà: sono queste le motivazioni per cui verrà assegnato ad Anna Vinci, giornalista autrice di “Storia di una passione politica”, ovvero la biografia della parlamentare castellana nonché prima donna ministro in Italia, il riconoscimento “I ragazzi della città invisibile”, premio voluto dagli allievi della Scuola di vita e orchestra “Falcone Borsellino” di Catania. La cerimonia avrà luogo il prossimo 8 marzo nell’aula magna dell'Università di Catania, nell’ambito dell'evento “Donne, ingegno e responsabilità civile”, proprio nella Giornata della Donna. Significativo quindi che la scelta abbia riguardato Anna Vinci che in uno stretto rapporto di amicizia con Tina Anselmi ha saputo ritrarne esattamente lo spirito che la animava anche in situazioni alquanto difficili, come quando fu presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla P2, nella battaglia per arrivare a una vera pari opportunità e nel cammino per assicurare a tutti il diritto alla sanità con l’istituzione del servizio sanitario nazionale. Insieme ad Anna Vinci saranno premiate Anna Galatolo, moglie del pm Nino Di Matteo, alla quale verrà consegnato il riconoscimento “Madri della Costituzione”, per evidenziare il significativo sacrificio delle famiglie e delle donne prossime a personalità minacciate dalla mafia, e Josephine Pace, poetessa e imprenditrice, che ha saputo trasformare la produzione della plastica dell’azienda di famiglia in un'impresa di prodotti ecocompatibili e biodegradabili. La Fondazione “La città invisibile” ha come obiettivo l'educazione dei ragazzi a rischio attraverso l’integrazione, l’inclusione, la coesione sociale, proponendo l’esempio di due eroi modello del nostro tempo, ovvero i giudici Falcone e Borsellino. (d.n.)

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