Angelo Ephrikian l'archeologo che riscoprì Vivaldi

Il direttore dei Filarmonici di Bologna ricordato a Treviso con due concerti barocchi e la presentazione di un libro

Un “archeologo” degli spartiti che ha restituito al mondo, e non solo ai musicisti, la bellezza dei capolavori perduti di Antonio Vivaldi. Se non fosse stato per l’opera appassionata, certosina, infaticabile e colta del maestro Angelo Ephrikian e di un gruppo di collaboratori-amici appassionati quanto lui di musica barocca, oggi non si eseguirebbero tutte le partiture del “Prete Rosso”. Sono 520 le opere vivaldiane che Ephrikian, dall’inizio del 1947, disseppellì dall’oblìo che per secoli circondò questi capolavori. Il direttore d’orchestra trevigiano, di origine armena, li scovò nella biblioteca di Torino, in cui i manoscritti originali autografi di Vivaldi erano finiti a seguito di un giro di lasciti e lì dimenticati. Il mastodontico lavoro di trascrizione a mano degli spartiti e la revisione operata da Ephrikian, con l’aiuto di un giovanissimo Gianfranco Ferrara e dell’amico Antonio Fanna, ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Ed oggi il valore di questo straordinario lavoro e dell’uomo che ne fu artefice, scomparso nel 1982, torna di attualità per le celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Angelo Ephrikian (20 ottobre 1913). Treviso lo ricorda con due eventi in una settimana, entrambi ospitati nell’auditorium del Museo di Santa Caterina. Il primo è in programma giovedì 21 novembre alle 21, nell’ambito del “Salotto Musicale”, a cura di Stefano Mazzoleni. A ricordare la figura di Ephrikian come direttore d’orchestra (diresse i Filarmonici di Bologna e i Solisti della Scala), uomo di cultura e “riscopritore” di Vivaldi, ci saranno Gianfranco Ferrara, che ritrascrisse a mano su carta pentagrammata i manoscritti originali riprodotti in microfilm, e Francesco Fanna, presidente dell’Istituto Antonio Vivaldi di Venezia, figlio di Antonio, oggi ottancinquenne, che si occupò della parte editoriale per rieditare gli spartiti vivaldiani. Con loro ci sarà anche Gianni Ephrikian, figlio di Angelo,anche lui attivo nel mondo della musica. Ricordi e testimonianze per sottolineare l’eredità culturale di Ephrikian, che cominciò a suonare il violino a 6 anni e lasciò la carriera di magistrato per dedicarsi totalmente alla musica, divenendo un’autorità su Vivaldi e l’era del barocco a livello mondiale. La serata sarà coronata dal concerto del’Ensemble Baroquipe (ingresso 7,00-5,00 euro, prenotazioni al 392.5206701). Venerdì 29 novmembre il secondo evento (ingresso libero): alle 17.30 a Santa Caterina, i figli Gianni e Laura presentano il libro che hanno dedicato al padre “Angelo Ephrikian e la riscoperta vivaldiana”, curato da Robert De Pieri (Antiga Edizioni). Un volume che ricostruisce a tutto tondo la figura del musicista che fu amico di Guttuso, Vittorini, Malipiero e di molti artisti della sua epoca, nonchè fondatore della storica etichetta discografica Arcophon, a cui si devono incisioni di Berio, Nono, Stockhausen e dei “tesori”di musica barocca. La presentazione sarà seguita alle 21 da un concerto vivaldiano. (c.s.)

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