Andrea, la vita per i poveri. Da San Polo molla tutto e va in Bolivia

SAN POLO DI PIAVE. Lascia tutto e va in Bolivia per aiutare i poveri. È la scelta di Andrea Facchin, 23 anni, di San Polo, partito giovedì per la Bolivia dove opererà nella missione di Carabuco, sull’altipiano a 3.800 metri di altitudine, in riva al lago Titicaca, a quattro ore da La Paz.
Andrea aveva conseguito il diploma all’Itis “Galilei” di Conegliano nel 2013, poi aveva trovato un lavoro in fabbrica e una fidanzata. Tutto “scontato” finché non conosce l’Operazione Mato Grosso (OMG). È l’estate del 2009 quando partecipa a un campo di lavoro di una settimana in Cadore vicino a Cortina. Racconta oggi Andrea: «Durante l’estate si organizzano delle settimane di lavoro durante le quali ci si trova a lavorare in cento, centocinquanta ragazzi di tutta Italia; le cose che mi sono portato a casa da quell’esperienza sono state le persone conosciute, l’amicizia che si era creata e il lavoro gratuito per i poveri. Da lì ho cominciato subito a fare gruppo, trovarsi due volte a settimana dopo il lavoro o lo studio a lavorare insieme con altri ragazzi, e a continuare a lavorare nei “campi” in giro per l’Italia».
Nel frattempo, Andrea ha completato gli studi: «Dopo il diploma - racconta - ho lavorato come fresatore in una ditta locale finché nel 2015 i miei compagni di gruppo mi hanno proposto di partire per sei mesi in Bolivia. Ogni anno a giugno partono dai 40 ai 60 ragazzi da tutta Italia per un’esperienza di volontariato nelle missioni dell’OMG in America Latina: Perù, Bolivia, Ecuador e Brasile. Quest’esperienza mi ha portato a vivere una vita più semplice e diversa».
Una vera folgorazione, che non si è risolta in una toccata e fuga. «Tornato in Italia - racconta ancora il giovane di San Polo di Piave - ho voluto rilanciarmi in un’altra avventura vivendo un “Anno della Carità” a Bassano del Grappa con altri due ragazzi, in un appartamento parrocchiale prestatoci gratuitamente e lavorando esclusivamente per i poveri. A ottobre 2017, concluso “l’Anno della Carità”, i miei amici più cari mi hanno proposto di ripartire per la Bolivia, questa volta per un anno intero. Non è stata facile né scontata la scelta di accettare la proposta: dire di sì è stato fidarsi degli amici con cui sto condividendo il cammino. La parte difficile è stata pensare alle cose che lascio in Italia: famiglia, amici, fidanzata e gruppo».
Dopo aver salutato il gruppo OMG di Campomolino di Gaiarine e la comunità di Cimadolmo, nella messa celebrata dal parroco don Abramo Pietrobon con don Giuseppe Geremia, Andrea è partito per Carabuco dove lavorerà in un “taller” (scuola professionale di falegnameria maschile), in una cooperativa del legno per dar lavoro ai ragazzi che escono dalla scuola e in una piccola fattoria. Oltre a dare una mano alla popolazione nei lavori agricoli, il sabato e la domenica con gli altri volontari animerà l’oratorio. A Carabuco vivono volontari italiani e peruviani: da sei anni una coppia peruviana segue il taller mentre da 14 anni una coppia italiana, con tre figli, gestisce la cooperativa e l’oratorio; da due anni ci sono anche due ragazze che offrono aiuto concreto ai poveri. È lì che ora Andrea andrà, e chissà se questa sarà la sua vita per sempre.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso