Anche il Turazza lascia il centro storico

Il centro storico di Treviso, nel giro di qualche mese, si ritroverà con 600 studenti in meno, più relativi insegnanti e personale di servizio. Engim, la società vicentina che gestisce e coordina tutti i corsi professionali al Turazza di San Nicolò si è infatti aggiudicata l’immobile scolastico che fino a qualche mese fa ospitava la sede staccata del Giorgi, in via Da Milano a Fiera, e che nei progetti del Comune doveva diventare la sede delle scuole medie Comisso. Traslocherà lì, lasciando le aule di San Nicolò.
L’asta si è conclusa il 30 aprile scorso. Nelle mani dell’amministrazione, allo scadere del bando indetto a fine inverno, c’era solo la proposta recapitata dalla società che dirige il centro professionale ed è legata ai Padri Giuseppini del Murialdo. Valore dell’offerta? Dieci euro in più di quanto proposto dal Comune di Treviso, che aveva messo in vendita l’edificio per 1.643.000 euro.
Per il Ca’ Sugana, che si era vista costretta ad alienare la vecchia scuola non avendo più i numeri e i capitali per attivare la grande riorganizzazione degli istituti comprensivi che doveva dare una scuola media al quartiere Gescal, è stata se una bella manna economica in tempo di bandi deserti, immobili sfitti, casse che languono. Ma per l’Engim, l’acquisto rappresenta molto di più: la possibilità di aprire un vero e proprio polo scolastico dotato di palestra, spazi adeguati per le attività di laboratorio, giardino, uffici. In più, a due passi dal centro storico di Treviso, quindi facilmente raggiungibile in motorino, in bicicletta o in autobus.
Che il bando sia stato pubblicato ben sapendo delle intenzioni della società che oggi occupa gli stabili proprietà dell’Ipab Turazza (controllata in quota parte da amministratori leghisti trevigiani)? È una possibilità. Voci sull’imminente trasloco delle professionali era già trapelate infatti nei mesi passati senza avere conferma (mancava infatti un immobile adatto al trasloco), ma forse proprio per attivare e oliare i canali giusti.
Ed anche per questo prima di pubblicare il bando di gara Ca’Sugana si affrettò a modificare il Prg che inquadrava la scuola come immobile destinato servizi pubblici, limitandone la destinazione futura «esclusivamente» a scuola.
L’affare è stato fatto, quindi. Un altro grande contenitore della città che si svuota, almeno per il momento, dopo che già molti grandi immobili pubblici e privati, proprio in quel quadrante, sono rimasti vuoti.
Prima che il contratto di vendita venga regolarmente stipulato passeranno un paio di mesi, ma ad Engim il tempo non può che servire per pianificare le operazioni da eseguire per adeguare l’ex Giorgi alle sue esigenze. Quanto ci vorrà? Per adesso la società mantiene il massimo riserbo; non sono ancora stati definiti – pare – i tempi della ristrutturazione e i modi del trasloco dalla sede di via San Nicolò agli oltre 3000 metri quadrati adiacenti l’ex fabbrica De’ Longhi. Che ne sarà dell’immobile a San Nicolò? Tutto da chiarire, ed è lecito domandarselo trattandosi di un grande immobile nel cuore di Treviso. Il rischio è di vedere aprirsi un nuovo buco nero in una città che già soffre sotto il peso di troppi immobili sfitti. Dall’Ipab Turazza, il presidente leghista Antonio Dotto non lascia trapelare nulla. «Le informazioni a tempo debito» dice, «faremo sapere». Potrebbe essersi aperto un nuovo risiko.
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