Amarcord ad Asolo Stasera rimpatriata di «Disco Volante»

Appuntamento 50 anni dopo per attori e comparse Il film di Tinto Brass con Sordi e La Vitti fu girato in città
Di Vera Manolli
DeMarchi Asolo locandina film Il disco volante Alberto Sordi e Tinto Brass sul set
DeMarchi Asolo locandina film Il disco volante Alberto Sordi e Tinto Brass sul set

ASOLO. Dopo 50 anni rimpatriata stasera delle comparse del film “Disco Volante” con Alberto Sordi e Monica Vitti, girato ad Asolo sotto la regia di Tinto Brass. La pellicola sarà riproiettata alle 20.30 sotto la Loggia. Uscito nelle sale cinematografiche per la prima volta nel 1964, il film è stato girato tra il centro storico e le campagne di Asolo. All’epoca il sindaco era il democristiano Giovanni Fantinel. La sfilata degli attori, tra cui la diva Silvana Mangano e la bella Monica Vitti, per diverse settimane aveva animato le vie del centro. Dalla casa di produzione De Laurentiis erano stati reclutati un centinaio di comparse e una ventina di attori del posto a cui, copione alla mano, erano stati affidati ruoli da protagonisti. Il centro storico era diventato come la grande macchina dei sogni di Cinecittà con roulotte adibite a camerini parcheggiate nelle viuzze, truccatori, costumisti, ma soprattutto la grande atmosfera che ha fatto sentire in quei giorni i residenti dei vip. Dopo mezzo secolo tutta la città si è mobilitata per un secondo simbolico ciak. Lo storico Caffè Centrale dei fratelli Botter offritrà il gelato a tutte le comparse, il Comitato Film Asolano ha organizzato una rimpatriata delle comparse in nome di quei giorni trascorsi a imparare le battute e a far le prove da divi. «Avevo 15 anni», racconta Chicco Grando, asolano doc, «Facevo l’elettricista e un giorno mi hanno chiamato per un guasto nella roulotte di Sordi. Era molto simpatico, non si stancava mai di stare sul set». Il regista Tinto Brass ha scelto Asolo per il suo film di fantascienza, stile commedia all’italiana. La storia. Un gruppo di alieni arriva in città. Sarà il maresciallo del posto a far scattare le indagini sugli extraterrestri che sveleranno la follia degli abitanti del paese indifferenti all’arrivo del disco volante. «Sordi veniva a mangiare ogni giorno nel mio ristorante», racconta l’ex titolare dei Due Mori, Gabriella Zavattiero, «Ordinava zuppa di fagioli, pollo e una mela. E chiedevo: “Alberto, è vero che sei tirchio?” e lui: “È colpa delle mie sorelle, che spendono e spandono”». La ristoratrice non nasconde una vena di nostalgia: «Che bei tempi ».

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