Alperia mostra le carte «Con noi infrastrutture e trasporti sostenibili»

pieve di soligo. Fare del Veneto un altro Alto Adige. Con le colonnine di ricarica per le auto elettriche, i lampioni “intelligenti”, progetti digitali per i trattamenti in agricoltura. E dividere con un altro dei colossi in gara la gestione dei 700 mila clienti di Ascopiave. È questo il piano del ticket Alperia-Dolomiti Energia, una delle proposte più accreditate quantomeno a entrare nella short list che la società di Pieve vaglierà entro fine giugno. La prima notizia è che Johann Wohlfarter, CEO di Alperia (Bolzano), apre alla collaborazione delle altre società in gara.
In che senso la vostra è un’offerta “aperta”?
«Non escludiamo nessuno. Le società di vendita sono molte, ci sono diritti di prelazione esistenti, la stessa Ascopiave vorrà partecipare alla gestione. Se, per esempio, Agsm Verona-Aim Vicenza vorranno partecipare al progetto, da noi troverebbe porte aperte: sono società con un profondo legame con il territorio. Nel nostro dna invece ci sono la sostenibilità, come primo obiettivo, e i servizi di valorizzazione del territorio. La nostra offerta è diversa».
A che servizi si riferisce?
«Pensiamo alla mobilità elettrica. Nel territorio di Ascopiave oggi è poco infrastrutturata, in Alto Adige ci sono 400 colonnine di ricarica. E poi l’illuminazione intelligente, con punti luci attrezzati per i collegamenti ad altri sistemi, i piani per l’efficientamento energetico degli edifici, i progetti per gli agricoltori con la gestione dal cellulare dell’irrigazione in base a clima e umidità. La nostra è una visione per il futuro. In tutti questi progetti ci sono grandi economie di scala».
Su che scala vorreste esportare questa visione?
«È esportabile ovunque, ma Ascopiave ha una forte territorialità, quindi ragioniamo su scala veneta».
Nei giorni scorsi il sindaco di Milano Sala ha “sposato” l’offerta di A2A. Per un progetto del genere anche voi avrete bisogno dell’appoggio delle amministrazioni locali. Vi siete già mossi?
«Ora attendiamo di entrare nella short-list di Asco, coinvolgere le amministrazioni sarà il passo successivo. In Veneto comunque ci siamo già, abbiamo acquisito la maggioranza della Sum a Treviso e della Bartucci a Soave (Verona). L’approccio non dev’essere soltanto un approccio economico: nei casi citati, un terzo del valore lo paghiamo con servizi innovativi ed efficientamento energetico».
Anche per Ascopiave potreste pagare un terzo dell’offerta in servizi?
«Non vogliamo esporci su questo, è ancora presto».
Vi sentite tra i favoriti?
«Abbiamo una proposta differente e “aperta”. La proposta di A2A, per esempio, ha il suo valore, hanno fatto parecchie operazioni di questo tipo e le sanno fare. Tutte le offerte vanno rispettate. Ma, ribadisco, alla fine la gara non si ridurrà a una mera questione economica». —
Andrea De Polo
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso