Alle Ceramiche di Treviso cassa integrazione per 30

Concorrenza cinese e crisi dell'edilizia mettono alle corde l’azienda trevigiana Bilanci, ricavi sono passati dai 7,9 milioni del 2007 ai 4,9 milioni del 2010
Di Enrico Lorenzo Tidona

TREVISO

Concorrenza cinese e crisi dell'edilizia. Due ingredienti micidiali che hanno messo ora alle strette anche la Ceramiche di Treviso, costretta a chiedere 12 mesi di cassa integrazione per 30 dei 46 dipendenti attivi nella fabbrica di Villorba.

I ricavi si sono progressivamente abbassati negli ultimi anni, passando dai 7,9 milioni del 2007 ai 4,9 milioni del 2010, con una leggera perdita a bilancio. Condizioni che hanno portato alla richiesta di cassa integrazione, con la quale l'azienda cercherà di attraversare indenne il periodo di forte crisi, che proprio nel settore della ceramica ha causato gli effetti peggiori.

Basta vedere quanto successo nei maggiori distretti italiani, come Sassuolo, dove sono in pericolo 9 mila posti di lavoro. La Ceramiche di Treviso ha sempre puntato però sul connubio tra produzione industriale e arte, con prodotti che vanno dalle classiche piastrelle ai mosaici. Realizzazioni che portano in calce la firma di alcuni designer di grido come Luca Dal Bo ai quali l'azienda si è affidata per dare ulteriore smalto al marchio nato dalla lavorazione dell'argilla.

«Sono ormai molti mesi che questo settore è decisamente in sofferenza - sostiene Moreno Di Filippo della Uilcem di Treviso - gli imprenditori stanno cercando di tenere duro, andando in cerca di nuovi sbocchi, come sta facendo la Ceramiche di Treviso. Anche perché il futuro per le nostre imprese sta ormai nell'export, unico antidoto contro la grande crisi dei consumi che sta attanagliando l'Italia in questo specifico momento storico ed economico».

Già un anno fa aveva emesso previsioni non rosee alla luce del contesto economico ormai deteriorato anche dall'insistenza delle scadenze bancarie, sempre più impellenti una volta ridotto il sostegno del fatturato.

Il settore della ceramica ha visto la continuazione della crisi del mercato immobiliare, accentuato dal flop del piano casa, su cui si basavano speranze di rilancio rivelatosi una bruciante delusione per molti operatori. Senza tralasciare, avvertono gli amministratori della società, la vera e propria invasione della produzione cinese, che ha messo in ginocchio i concorrenti italiani.

Ceramica di Treviso ha comunque puntato sul prodotto italiano di qualità, cercando di innalzare il grado di tecnologia degli impianti di Villorba, creando poi una nuova gamma prodotti con la quale punterà per generare buoni risultati a fine anno. Tuttavia la crisi dell’edilizia, sommata alla concorrenza sleale cinese, sta mettendo in seria difficoltà anche questa importante realtà trevigiana.

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