Allagamenti: conta dei danni, senza i soldi

I sindaci hanno bussato alle porte delle banche, per chiedere mutui agevolati, si sono rivolti alle società che forniscono energia elettrica e gas per chiedere delle facilitazioni, hanno aperto il portafogli. Ma su stanziamenti statali e altri aiuti è il vuoto
DeMarchi Castelfranco via Ugo Foscolo cantine allagate Giorgio Giacomazzi
DeMarchi Castelfranco via Ugo Foscolo cantine allagate Giorgio Giacomazzi

I sindaci hanno bussato alle porte delle banche, per chiedere mutui agevolati, si sono rivolti alle società che forniscono energia elettrica e gas per chiedere delle facilitazioni, hanno incassato qualche “sì” ma anche dei “no”. E per il momento quello che hanno in mano i cittadini colpiti dal maltempo, dall’acqua delle falde che ha invaso le loro case, è solo questo: gli aiuti garantiti dalle amministrazioni comunali attraverso gli accordi con i privati. Chi si trova a dover fare i conti con migliaia di euro di danni, infatti, non può fare contare su nessun altro tipo di sostegno, non per ora almeno.

A oltre un mese dall’inizio dell’emergenza – spiegano i sindaci - il Governo non ha ancora dichiarato lo stato di calamità naturale né comunicato le cifre che metterà a disposizione per i risarcimenti. «Stiamo attendendo che il Governo dichiari lo stato di calamità e destini le cifre che sono state richieste dalla Regione», spiega il sindaco di Mareno, Gianpietro Cattai. Nel suo Comune le famiglie colpite dall’innalzamento delle falde sono circa 320 per un totale di quasi 2 milioni di euro di danni. Per andare loro incontro l’amministrazione comunale ha attivato alcune facilitazioni con Enel e Ascotrade, in base alle quali i clienti delle società ad esse collegate possono ottenere gli aumenti temporanei e le successive riduzioni di potenza degli impianti elettrici a titolo gratuito e il consumo di energia elettrica verrà addebitato il costo alle condizioni contrattuali in atto. Un doppio diniego, invece, da Edison e dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas. Il resto degli aiuti viene grazie ad accordi con le banche che si sono impegnate a studiare strumenti finanziari a condizioni economiche vantaggiose. Cattai ha già ottenuto la collaborazione di banca MPS e banca Prealpi. Una strategia simile è stata messa in campo anche dalla collega di Maserada Floriana Casellato, che opera per dare un sostegno alle circa 200 famiglie colpite che hanno avuto oltre un milione di euro di danni. Accordo siglato con Enel per gli aumenti e le riduzioni di potenza anche a Vazzola. Qui il sindaco Maurizio Bonotto è ben cosciente di cosa significhi attendere risarcimenti che tardano ad arrivare: «Stiamo ancora attendendo il rimborso dei danni di Visnà che risalgono a due anni fa», spiega, parlando di una stima di danni di un milione e mezzo di euro circa. In attesa che la Regione invii i moduli per le richieste di contributo il Comune ha messo a disposizione quelli vecchi.

A San Vendemiano il sindaco Sonia Brescacin ne ha creati alcuni ad hoc per aver un quadro della situazione: qui le cifre si aggirano attorno ai 300 mila euro. A Cimadolmo il sindaco Giancarlo Cadamuro parla di un milione e mezzo di euro per 140 famiglie, le incontrerà il 12 marzo, alle 18, al Pattinodromo per dare tutte le informazioni necessarie. Anche lui aspetta risposte: «Siamo in attesa di capire cosa arriverà da Governo e Regione e quali criteri saranno addottati». A Castelfranco si sono stimati 400 mila euro di danni e la situazione è la medesima: «Dalla Regione non abbiamo avuto richieste ufficiali per procedere alle richieste di risarcimento», spiega l’assessore Romeo Rosin. A Villorba i danni sono stati pari a circa due milioni e mezzo di euro solo per i privati, e altri sette milioni e mezzo per aziende e patrimonio pubblico. Critico l’assessore provinciale alla protezione civile Mirco Lorenzon: «Bisognerà capire se il Governo riconoscerà questi danni», dice, «i 500 milioni del Salva Roma se dati al Veneto avrebbero coperto i danni del maltempo dell’intera regione».

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