All’ Hospice di Costa anche mostre e concerti

L’équipe di Casa Antica Fonte ha recuperato cento pazienti tra i ricoverati Ora apre al territorio con una serie di eventi per i primi cinque anni di attività
VITTORIO VENETO. Chi ha detto che l’Hospice di Costa è l’anticamera della morte? No, è un luogo di cura, ribadisce il responsabile, Riccardo Carlon. Era il 13 novembre 2012 quando l’Hospice ha accolto il primo paziente: da allora sono trascorsi cinque anni durante i quali l’équipe di Casa Antica Fonte si è presa cura di oltre 800 malati. Bene, 100 di questi sono ritornati a casa, vivi ovviamente, e in grado di continuare una vita dignitosa.


A dirigere la struttura è appunto Carlon, oncologo, come oncologo era suo padre, Giorgio, indimenticato primario ed anche lui deceduto a seguito del “male che non perdona”. Di qui il supplemento d’impegno di Riccardo. «L’hospice accoglie persone colpite da tumore in fase avanzata, che hanno rappresentato il 90% circa degli assistiti - spiega - ma non sono mancati i ricoveri di pazienti affetti da altre malattie croniche ed evolutive che necessitano di cure palliative e del controllo dei sintomi, dolore in primis (epatopatie, patologie cardiache, respiratorie, neurologiche e nefrologiche)». Il 65% dei pazienti proviene dagli ospedali dell’azienda sanitaria, il resto dal proprio domicilio. Più di 15 mila i giorni di assistenza erogati, con una degenza media di circa 18 giorni ed un indice di occupazione superiore al 90%. «Oltre 100 persone, una volta raggiunto il controllo dei sintomi, hanno potuto fare ritorno a casa: questo, insieme all'avvio dell'Ambulatorio di cure palliative e del Day Hospice, è un dato importante, che conferma il ruolo dell’Hospice come luogo di cura».


L’attività è andata via via crescendo: 790 le prestazioni ambulatoriali erogate in questi anni, di cui 150 in regime di day-hospice. «Oltre che luogo di cura, fin dall’inizio l’Hospice di Vittorio Veneto si è caratterizzato anche come luogo di eventi aperto al territorio – ricorda il direttore generale, Francesco Benazzi -: una ventina le attività formative accreditate (tra convegni e corsi di formazione) organizzate a Casa Antica Fonte sul tema dolore e cure palliative». Prezioso è stato, in questi anni, il contributo del volontariato, in particolare della LILT e dell’Associazione Fiorot. Nel tracciare il bilancio di questi cinque anni – conclude Benazzi – possiamo tranquillamente dire che l’Hospice ha messo radici profonde sul territorio, inserendosi all’interno della rete regionale e nazionale di cure palliative». Per celebrare i primi cinque anni di attività l’Hospice ospiterà, da domenica 3 dicembre la mostra “Silenti Aure”, dedicata all’artista vittoriese Maria Nives Cais. L’inaugurazione è in programma alle ore 17 con un intervento musicale di Marco Giglione (violino) e Antonella Cadalt (pianoforte) che eseguiranno musiche di Brahms e Massenet.
(f.d.m.)


Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso