Alberto Romano stroncato dal tumore a 35 anni

Project manager trevigiano a Dubai, aveva scoperto la malattia solo due mesi fa. I funerali mercoledì a Selvana 
Alberto "Nello" Romano
Alberto "Nello" Romano

TREVISO. E' mancato troppo in fretta, a trentacinque anni, a causa di un tumore al cervello. Un male subdolo e inarrestabile che non aveva dato segni fino a un paio di mesi fa quando, dopo gli accertamenti, è stata diagnosticata la malattia, oramai in stadio avanzato. Alberto Romano, meglio conosciuto come “Nello”, se n'è andato venerdì notte, nel sonno, durante un ricovero all'ospedale San Raffaele di Milano. Un vuoto che gli amici, la famiglia e i conoscenti stanno colmando in queste ore, postando sui social network le foto di “Nello”, sempre sorridente, con una birra in mano, con le cuffie da dj al collo, durante l’ultima gita in montagna.

Una pioggia di affetto, poche parole di sconforto, poche lacrime, «perché Nello avrebbe voluto così» dice chi lo conosceva. Non è difficile crederlo, nel suo profilo Facebook il giovane trevigiano aveva scelto come massima: «Si vive solo una volta ma se lo fai al meglio, può bastare!». Frase che aveva preso alla lettera. Classe 1979, Alberto era nato a Trieste, ma negli anni Ottanta, ancora bambino, si era trasferito con la famiglia a Treviso, nel quartiere di Selvana. Aveva frequentato l'istituto Luzzatti, studiando Ragioneria, poi si era iscritto all'università Ca' Foscari. Dopo la laurea in Economia e Commercio aveva trovato impiego trasferendosi a Milano, aveva lavorato come revisore dei conti alla “PricewaterhouseCoopers”, azienda leader mondiale nella consulenza all'impresa. Una carriera brillante, che aveva percorso con successo e che lo aveva portato, nel settembre del 2013, ad essere premiato con un trasferimento a Dubai, negli Emirati Arabi. Un altro Paese, un'altra avventura, che aveva affrontato con entuasiasmo e determinazione.

Dallo scorso giugno Nello aveva trovato occupazione come project manager presso un'azienda di cantieristica navale del gruppo Fincantieri. Dubai era diventata la sua seconda casa, una metropoli che amava, ormai viveva lì. Ma a Treviso e in Italia tornava spesso, per salutare i tanti amici, incontrare la famiglia. «Era una persona positiva, solare e fiduciosa. Aveva sempre il sorriso e sapeva affrontare le cose con la giusta leggerezza», racconta la sorella Ilaria, insieme ai genitori Giovanni e Maria Rosaria, «anche nei mesi della malattia non si è mai lasciato prendere dallo sconforto, era un positivo di natura e amava vivere appieno la vita». Amava viaggiare, nelle ultime due estati aveva visitato gli Stati Uniti, amava girare il deserto Arabico a bordo di una Jeep e accamparsi con un gruppo di amici tra le dune rosse. Amava la musica e i locali, stare in compagnia e in mezzo alla gente. Quando tornava a Treviso lo si poteva incontrare dai Nanetti, ma anche dalla Gigia e al bar Ganassi a Selvana. Così ha fatto fino all'ultimo. Una quindicina di giorni fa era stato nella sua Ibiza, a fare un week end con gli amici più cari. I funerali di Nello saranno celebrati mercoledì, alle 15, nella parrocchia del Cristo Re di Selvana per poi raggiungere il cimitero di San Lazzaro.

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