Alberta chiede il concordato «In crisi per lo stop della Cina»

L’azienda è conosciuta per i divani e gli arredi da salotto; 64 dipendenti in ansia Il titolare: «Mercato orientale bloccato da gennaio, ma continueremo a lavorare»

vazzola

Spirano venti di crisi per un nome storico dell’imprenditoria veneta, la Alberta Pacific Furniture Spa di Vazzola, azienda conosciuta soprattutto per la produzione di divani e poltrone di fascia alta. La società ha chiesto il concordato preventivo in continuità, a fronte di alcune difficoltà finanziarie sorte negli ultimi mesi potrà quindi continuare a lavorare predisponendo, entro l’autunno, un piano in grado di soddisfare i creditori.

la situazione

Le difficoltà della Alberta sono la spia di uno stallo dei mercati che nei prossimi mesi rischia di travolgere numerose realtà del settore, fiaccate dall’emergenza sanitaria che ha chiuso (ormai da gennaio) i rubinetti del mercato cinese. «È stata la nostra clientela per prima a incorrere in difficoltà finanziarie» spiega il fondatore (nel 1978) e titolare Giuseppe Sbroggiò, «il nostro secondo mercato per dimensioni è la Cina, e lì abbiamo subito una grande frenata, da gennaio, a causa della completa mancanza di ordini. In Cina forniamo una ventina di negozi. Di fronte al rischio di qualche azione legale da parte dei creditori, abbiamo scelto una misura di protezione come il concordato in continuità, che permetterà di continuare a lavorare». Alberta detiene una quota export del 95 per cento e nel 2019 ha fatturato circa 11 milioni di euro dando lavoro a 64 dipendenti nelle sedi di Vazzola e Nervesa. È specializzata nelle forniture contract per alberghi, negli anni ha avuto “vetrine” importanti come quella di “Amici”, il fortunato programma Mediaset. Da diverse settimane ormai il mondo alberghiero è paralizzato a livello globale, e solo da pochi giorni alcuni Stati stanno tentando con molta cautela di avviare una timida “fase due” che permetta almeno il ritorno alla piena operatività delle loro aziende. Quest’anno tutte le fiere di settore sono saltate, a partire dal Salone di Milano, uno dei primi eventi cancellati a causa dell’emergenza coronavirus.

la procedura

L’azienda ha depositato il ricorso lo scorso 2 aprile, presentando i bilanci di esercizio relativi agli ultimi tre anni. Il Tribunale di Treviso il 14 aprile ha concesso un primo via libera alla procedura, concedendo all’azienda di presentare una proposta definitiva di concordato, o un accordo per la ristrutturazione dei debiti, entro il prossimo 22 settembre. Roberto Cortellazzo Wiel, già curatore e commissario giudiziale in numerose altre procedure tra cui quella relativa a Oviesse, è stato nominato commissario giudiziale. L’azienda continuerà quindi a lavorare nei prossimi mesi, con la speranza di una generale ripresa del mercato. I dipendenti potranno beneficiare della cassa integrazione a rotazione; una parte degli addetti è comunque già tornata al lavoro per portare avanti l’attività. —

andrea de polo

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