Alberi, una vera strage

VITTORIO VENETO. La Provincia ha piantumato la nuova bretella di Ceneda-San Giacomo con 6 mila alberi. Lo ha fatto, però, all’arrivo della siccità. Ed oggi il risultato è che un migliaio di quelle piante sono morse, arse dal sole e dalla mancanza d’acqua. «Nessuno, infatti, si è preso la briga di innaffiarle una volta che sia una e la tremenda siccità che ci attanaglia sta facendo un’autentica strage», sottolinea, preoccupato, Michele Bastanzetti, del coordinamento dei comitati per l’ambiente. «Da notare che a sud del Pazienza erano state collocate piantine più alte (e quindi più costose) in quanto avrebbero avuto pure il ruolo di trattenere l’inquinamento acustico della bretella verso l’asilo. Ovviamente proprio queste piante, essendo già grandìne, sono quelle maggiormante colpite», rileva ancora Bastanzetti. «Da aggiungere che per far bella figura all’inaugurazione la piantumazione è avvenuta in primavera inoltrata-inizio estate, periodo in cui nessun serio vivaista od agricoltore che rischiasse del proprio si sognerebbe mai di fare una operazione simile. Ma qui si tratta di soldi pubblici e se anche le piante muoiono chi se ne importa. Direi di far dunque notare a Muraro che più che il viale più alberato d’Italia, viale Pinto può concorrere per la classifica di più brutto viale cittadino d’Italia, coronato da pannelli fonoassorbenti, fabbriche mostruose, guard rail, barriere jersey». (f.d.m.)
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