Albergatori truffati da false agenzie web

Prenotazioni alberghiere, occhio alla truffa che sta colpendo ormai sempre più spesso anche gli albergatori della Marca: gli investigatori del compartimento Polizia postale e delle comunicazioni per il Veneto si stanno infatti occupando da diversi giorni di una nuova tipologia di frode che imperversa sul web. Questa volta, ad essere nel mirino sono infatti gli albergatori che si servono di un noto servizio di prenotazione on-line.
«Le modalità con cui agiscono i criminali informatici», spiegano gli investigatori, «sono molto semplici: attraverso una e-mail, molto simile a quelle provenienti dal sito di prenotazione, invitano a onorare quanto dovuto attraverso un bonifico invece dell’usuale sistema di accredito automatico». Per dare maggiore verosimiglianza alla e-mail «è indicato un numero telefonico al quale una voce registrata e automatica conferma il contenuto della missiva».
Anche diversi albergatori della provincia di Treviso sono caduti nel tranello versando sul conto dei truffatori diverse migliaia di euro. La Polizia postale e delle comunicazioni ricorda ancora una volta che sul web «nulla è come appare e che dietro alla e-mail in questione vi sono dei criminali informatici. Prima di disporre un bonifico occorre sempre fare attenzione e in caso di dubbio non bisogna esitare a rivolgersi alla Polizia di Stato», raccomandano dalla Postale.
Il mondo del turismo sembra essere tra quelli maggiormente colpiti da parte dei pirati informatici. Girano molti soldi e la rapidità con cui devono essere fatte le transazioni permette ai malintenzionati di riuscire a mettere a segno diverse truffe. Ma, sempre più spesso, c’è anche l’ingenuità di chi si fida troppo di ciò che vede su un computer che, come ripetono gli investigatori della Polizia postale, sempre più spesso non è quel che sembra.
Durante l’estate infatti sono state diverse le truffe messe a segno grazie ai cosiddetti “appartamenti fantasma”. Diversi trevigiani hanno infatti pagato per l’appartamento in affitto al mare, per poi arrivare sul posto per godersi la vacanza, e rendersi conto che l’appartamento non c’è, oppure che è regolarmente affittato da altri. La polizia postale di Treviso ha ricevuto diverse segnalazioni da parte di trevigiani vittime di raggiri. «Se pagate in anticipo», spigano gli agenti della Postale, «pretendete una ricevuta e preferite sempre le transazioni tracciabili. Le esche di queste trappole sono quasi sempre piazzate e mimetizzate tra gli annunci pubblicati on-line su portali dedicati alle vacanze».
Giorgio Barbieri
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