Al San Camillo esami di notte e ambulatori aperti il sabato

Treviso, scatta il piano post lockdown: Radiologia fa le ore piccole  Le sale operatorie saranno operative anche in agosto
AGOSTINI . AG.FOTOFILM . TREVISO SAN CAMILLO E REPARTO COVID 19
AGOSTINI . AG.FOTOFILM . TREVISO SAN CAMILLO E REPARTO COVID 19

TREVISO. Radiologia aperta fino a mezzanotte per tre giorni a settimana: lunedì, mercoledì e venerdì. Ambulatori operativi anche il sabato dalle 8 alle 14, visite specialistiche garantite con estensione dell’orario: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20. Le sale operatorie funzioneranno anche ad agosto ed è partita la richiamata dei pazienti, ma non tutti accettano l’operazione nel cuore dell’estate.

L’ospedale San Camillo di Treviso ha varato il piano straordinario di recupero delle prestazioni saltate durante il lockdown per l’emergenza coronavirus e sta supportando l’Usl 2 della Marca nello smaltimento delle sue pesanti liste d’attesa di Oculistica, Urologia, Cardiologia e tutta la diagnostica per immagini.

Il piano di recupero

Non ci poteva essere giorno migliore per presentare la sfida che tutto il personale medico e paramedico del San Camillo sta affrontando: la festa di San Camillo che verrà ricordato domenica 19 luglio con una messa alle 9 nel cortile della struttura di viale Vittorio Veneto in città. Ma torniamo al piano di recupero: dallo scorso 5 maggio il San Camillo è Covid free dopo aver dedicato un’ala alla cura dei pazienti contagiati e averne seguiti 58 con personale dedicato presente 24 ore su 24 e un percorso creato ad hoc per isolare il reparto dal resto dell’attività ospedaliera.

Nell’arco di un paio di settimane dalla fine del lockdown l’ospedale trevigiano ha dato avvio alla graduale riapertura e alla riorganizzazione delle attività pendenti. Entro il 31 luglio verranno assorbite duemila prestazioni saltate, in tutte le specialità e da qui a fine anno la proiezione è di un più 14% in termini di produttività. Il supporto fornito all’Usl 2 di Marca da gennaio ad oggi ha visto l’erogazione di 1.370 prestazioni, esami di radiologia in primis.

«Tra maggio e giugno abbiamo recuperato il grosso delle sedute e delle attività sospese, tutto il nostro personale ha dato piena disponibilità per incrementare le sedute, ma non va dimenticato anche il grande lavoro compiuto nel pieno dell’emergenza, con i percorsi oncologici, materno-infantile e diagnosi delle evoluzioni critiche che ci hanno portato a effettuare 1.400 prestazioni a marzo e 1.300 ad aprile», ricorda suor Lancy Ezhupara, direttore amministrativo.

Per evitare l’ingresso del virus nei reparti, continuano i controlli serrati per chi vi accede. «Monitoraggio della temperatura all’ingresso, autocertificazione del visitatore, accesso per le visite nei reparti solo in casi specifici con il permesso di primario o capo sala, protezioni individuali per tutti i lavoratori. Abbiamo affrontato una ripresa graduale, rivedendo degenze e interventi, ora stiamo erogando al 100%», evidenzia il direttore sanitario Augusto Coan. Resta al terzo piano un “polmone” di 20 posti letto, pronti all’uso nel caso di una nuova ondata della pandemia nel Trevigiano. Per ora l’emergenza Covid è proclamata fino al 31 luglio, nei prossimi giorni il governo vedrà se prorogare.

L'appello

Per accelerare sulle liste d’attesa di chi deve sottoporsi a intervento chirurgico, le sale operatorie del San Camillo non andranno in vacanza in agosto. L’attività procederà grazie all’ampliamento delle sedute anche nelle settimane agostane e alla disponibilità del personale della struttura che andrà in ferie a rotazione, in modo da mantenere l’operatività del blocco operatorio. Ma resta un nodo da sciogliere: molti pazienti richiamati per programmare l’intervento il mese prossimo rinunciano a causa delle vacanze.

A tal proposito suor Lancy lancia un appello: «Su 30 pazienti contattati per fare l’operazione in agosto, solo 4 hanno accettato. Troppo pochi, non potremo garantire loro la tempistica prefissata, se rifiutano finiscono in fondo alla lista. Chiediamo la collaborazione di tutti per poter rispondere al meglio ai bisogni di salute di tutti». —

V.C.
 

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