Al rosario per vedere le lacrime ma la statua rimane sotto chiave

IL CULTO
Lacrime o non lacrime, anche per questo venerdì resta il mistero a Ponte di Piave. Ieri pomeriggio nella chiesa di San Tommaso di Canterbury, teatro per ben due volte (il 2 e il 9 agosto) di una “miracolosa” lacrimazione del volto della statua della Madonna in vetroresina, ha visto il passaggio di diversi fedeli provenienti da fuori provincia per un inaspettato rosario pomeridiano. Diverse sono le persone che speravano di poter vedere con i propri occhi la statua, chiusa all’interno della cripta per volere di don Gianpaolo Bano e dei suoi superiori. Però la statua è rimasta chiusa nella cripta: i presenti non hanno potuto vederla. E qualcuno è rimasto anche deluso.
Tra i presenti che hanno fatto una visita all’interno della chiesa, Secondo Sangio. «La curiosità c’è - ha raccontato - mi piacerebbe sapere se è vero o no. Personalmente credo a questi eventi, certo che se li vedessi...». «Ho visto venerdì scorso attraverso il cellulare la foto del volto in lacrime della Beata Vergine - spiega un altro fedele, Bruno, prima di entrare in chiesa- mi sono incuriosito e oggi abbiamo deciso di fare un salto visto che eravamo in zona». I due non erano certo gli unici provenienti da fuori provincia, ieri poco prima dell’apertura delle porte della chiesa per l’inatteso rosario erano presenti anche fedeli di Abano Terme. «Vengo da lontano apposta per entrare in chiesa, so che la statua è chiusa a chiave, ma mi fa piacere poter dire una preghiera - ha raccontato uno di loro - sono un credente, cerco di andare in chiesa alla domenica, mi sento molto legato alla Madonna, la prego spesso». Sono due le donne che ieri pomeriggio hanno guidato il rosario per i pochi presenti, Eleonora e Rosaria, amiche del parroco provenienti da San Biagio di Callalta: «Non sappiamo neppure noi se il fenomeno si è ripetuto, ci ha fatto piacere venire qui a pregare» spiegano hanno raccontato le due. Don Gianpaolo mantiene la linea del silenzio. Che sia un miracolo è tutto da vedere, è evidente però l’effetto che ha avuto questo fenomeno nella sensibilità di persone che a volte hanno un vissuto di sofferenza. —
Gloria Girardini
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