Al Bailo di Treviso il caffè secondo l'illustratore Metlicovitz

TREVISO. Il Festival del Design non si arrende al Covid e dopo aver animato la città di Treviso con incontri, convegni, esposizioni e worskhop, seppure con qualche rallentamento e slittamento, fino al 26 marzo propone al Museo Bailo di Borgo Cavour una mostra studiata per unire arte, design e grafica. A pochi metri dalle sculture di Arturo Martini e dai quadri di Gino Rossi trovano spazio gli eleganti manifesti realizzati per Hausbrandt da un gigante dell’illustrazione, Leopoldo Metlicovitz, così come le divertenti reinterpretazioni negli anni Cinquanta a firma di Luciano Biban.

“Leopoldo Metlicovitz e Hausbrandt. Grafica e Immagine” il titolo dell’esposizione che avrebbe dovuto svolgersi tra novembre e dicembre, congelata dall’emergenza sanitaria. La quarta di cinque mostre programmate all’interno di (e)Design Festival, uno tra i più originali eventi in materia, dove la lettera E tra parentesi mette in dialogo Estetica ed Etica: come pensare o ripensare il design nell’epoca attuale? Quali strade percorrere per realizzare progetti non solo belli e funzionali ma anche etici, attraverso lo sviluppo di un’economia circolare nel rispetto dell’uomo e del lavoro, dell’ambiente e della biodiversità?

Ecco allora workshop dal titolo “Paper forest” rivolto ai bambini o la mostra dalle sfumature filosofiche “Estetica ed etica verso il cielo” promossa in autunno 2020 sempre al Bailo mentre il prossimo aprile l’attenzione si sposterà sulle possibili azioni in “Estetica ed etica. Design, artigianato, impresa”.
Nel mezzo si colloca l’omaggio alle creazioni pubblicitarie di Leopoldo Metlicovitz per Hausbrandt, azienda nata a Trieste alla fine dell’Ottocento e rilevata una trentina d’anni fa dal trevigiano Martino Zanetti. Tra le chicche una serie di bozzetti originali per creare un fondale e un’insegna.
La mostra è curata da Paola Bellin, Andrea Biban, Pierangelo Ranieri e Luciano Setten, il direttore del Festival. Articolata in tre sale, ripercorre l’evoluzione del brand di caffè nel tempo, dal 1892 al 2019, e sarà completata da altri manifesti pubblicitari realizzati da Metlicovitz per Hausbrandt, accompagnati da quelli di Luciano Biban, figura di spicco della grafica friulana, che realizzò negli anni Sessanta l’originale logo “Moka”, una caffettiera umanizzata che beve una tazza del suo stesso caffè, sorprendente sintesi di pubblicità e arte.

Conclude il percorso la sala con la nuova grafica, declinata dallo studio viennese Demner, Merlicek & Bergmann che rivisita il logo del 1980 di Robilant Associati (evoluzione di quello di Biban) con una stilizzazione monocromatica.
Luciano Setten spiega come nell’allestimento si sia voluto ricostruire il fondale di Casa Hausbrandt seguendo le indicazioni precise di Metlicovitz: “Una serie di archi al cui interno dieci figure umane ripropongono le lettere che, accostate, formano la parola Hausbrandt”.
Una barchessa scenografica studiata quale fondale da esporre in una fiera campionaria degli anni ’20, diventa poi elemento comunicativo del brand nei locali in cui si beveva il caffè. “Sono materiali unici - spiega Setten - tutti pezzi originali che testimoniano il genio dell’artista ma anche la capacità visionaria dell’azienda nel marketing, oltre cent’anni fa”.
Un patrimonio storico e culturale d'impresa che potrà essere ammirato gratuitamente. Inaugurazione giovedì 25 ore 17.30. Apertura fino al 26 marzo dal lunedì al venerdì orario 10-18. Info: www.edesignfestival.it.
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