«Aiutiamo i migranti o rischiamo danni»

«I migranti che arrivano oggi devono poter trovare delle relazioni e delle presenze con diverse competenze per potersi inserire nel nostro territorio. Se non gestiamo questa emergenza oggi rischiamo di creare danni gravi nel futuro. Noi la nostra parte di accoglienza l’abbiamo sempre fatta. Ma è evidente che non basta».
A parlare è don Bruno Baratto, responsabile del settore immigrati della Caritas di Treviso e da vent’anni pure anima del festival interculturale “Ritmi e danze dal mondo” ormai pronto da sabato a prendere il via a Giavera. Già con i numeri da record della ventesima edizione del festival alla mano e un programma pronto a far posto a ospiti del calibro di Marco Paolini, Sabina Guzzanti e Natalino Balasso, don Bruno apre comunque uno spiraglio di riflessione sull’emergenza profughi in città che si presenta puntuale ad ogni nuovo arrivo. D’altro canto la festa multiculturale ha aperto per prima la porta ai profughi guardando ben oltre all’emergenza dell’accoglienza.
«Con alcuni dei nuovi migranti, grazie all’aiuto dei volontari, stiamo mettendo in atto progetti per permettere loro di poter vivere del proprio lavoro. Sono stati coinvolti in un laboratorio di riciclo artigianale e i loro prodotti saranno esposti all’interno della festa», spiega don Bruno.
I numeri dell’accoglienza che ruotano attorno alla casa di accoglienza della Caritas a Giavera, dove la festa ha preso il largo, non sono certo briciole. In 25 anni ha dato accoglienza a un migliaio di migranti: «Quest’anno partiremo da dove la festa è cominciata vent’anni fa», dice don Bruno.
Intanto il festival è pronto ad aprire le danze sabato alle 18 a Giavera a Villa Wasserman con una riflessione dal titolo: “Riscoprirsi nella ricchezza della diversità a confronto di una globalizzazione senz’anima”. Ospiti il filosofo Ermanno Bencivenga e il ricercatore Mauro Scardovelli.
E sarà la casa di accoglienza a far posto a una serata di musicale dal titolo: “La casa dei muri narranti”. Si entrerà poi nel vivo della festa nel prossimo fine settimana da venerdì 12 fino a domenica 14.
Ed è il festival il primo a portare allo scoperto i numeri di una Marca trevigiana sempre più multietnica. Sono presenti più di 105.000 cittadini stranieri provenienti da 146 Paesi.
Snocciolando poi le cifre di “Ritmi e danze dal mondo”, si contano alla ventesima edizione di quest’anno 41 associazioni in prima linea a rappresentare una trentina di nazionalità diverse. E un esercito di cinquecxento volontari sul campo.
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