Aiazzone svende tutto I truffati in prima linea

di Diego Bortolotto
CONEGLIANO
L’ex Aiazzone riapre sabato. O meglio, per il 26 novembre è stata annunciata la vendita di quanto è rimasto in magazzino a Conegliano: migliaia di mobili a prezzi stracciati. Vengono annunciati «sconti fino all’80%» e «più di diecimila complementi d’arredo in pronta consegna». Il valore della merce, secondo la perizia di stima a base d’asta del tribunale di Tivoli, per il lotto di Conegliano era di 273 mila euro. Quando i cancelli saranno aperti sabato alle 10 si preannuncia una ressa. In questi giorni fervono i preparativi per rimettere in ordine lo stabilimento su due piani e liquidare a prezzi di super saldo camere, cucine e salotti, elettrodomestici.
Da un letto ad un divano, da lampade a frigoriferi, già in molti hanno fiutato il possibile affare. Tanto che ieri diversi curiosi si fermavano a chiedere informazioni agli operai che stavano lavorando: «Quando riaprite?». Non si sa se dietro quelle richieste vi sia però qualche cliente infuriato con l’ex proprietà Aiazzone e vuole così avere quanto ha già pagato ma non gli è mai stato consegnato. Non è escluso che in città arrivano persone da tutta Italia, che ancora non sono state risarcite e hanno terminato la pazienza dopo un anno d’attesa.
Si rischia così il caos, non solo per i possibili reclami e proteste, ma anche dal punto di vista della viabilità. Il negozio ha un parcheggio limitato e la Pontebbana in quel tratto è già normalmente intasata. Quello situato in viale Italia 102 sarebbe infatti il primo stabilimento Aiazzone che mette in vendita la merce. Il crack della catena di negozi risale a marzo, in quel periodo fu chiuso definitivamente anche lo stabilimento di Conegliano. A luglio furono posti i sigilli dal tribunale fallimentare di Tivoli.
Tutti quelli che transitavano lungo la statale Pontebbana a Conegliano hanno notato i movimenti all’interno e fuori dal negozio. Qualcuno aveva avanzato dei dubbi e così la scorsa settimana era stato richiesto l’intervento del 113. Gli agenti del commissariato di polizia avevano identificato le persone che dal magazzino sul retro stavano caricando dei camion. Come altri punti vendita sparsi in diverse regioni, quello di Conegliano sarebbe stato acquisito all’asta da una società riconducibile al Gruppo Semeraro, storico mobilificio del bresciano. C’è da sottolineare che l’azienda che ha rilevato il fallimento della B&S non centra nulla con la precedente proprietà, ma è solo un’omonimia. E proprio ieri mattina è stato arrestato il commercialista Andrea Perego, già finito nei guai per il crack Aiazzone, stavolta in manette per associazione a delinquere e la maxi-evasione fiscale da 10 milioni di euro rilevata a Torino.
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