Adunata alpini: treni pianificati solo per 60 mila, a bordo il triplo dei passeggeri

L’odissea di sabato è durata fino a notte fonda. Il calcolo dei convogli fatto sulle indicazioni dell’Ana

TREVISO. Sabato notte l’ultimo treno ha lasciato la banchina di Treviso dopo le tre. Il servizio doveva finire un’ora prima, ma Trenitalia non ha potuto far altro che continuare il servizio tanta era la pressione delle centinaia di persone che ancora attendevano fuori dallo scalo, prima tra le transenne, poi in banchina.

Il caos treni. I treni, sabato, ha fatto sapere la società, ha trasportato 150 mila persone, ma il problema è che si era preparata a gestirne 50, 60 mila.

Questa, da quanto trapela, la cifra fatta ai responsabili dall’Ana. Una cifra che teneva in conto gli alpini che sarebbero arrivati in città per l’adunata riunendosi ai gruppi, ma che ignorava, non contava, dimenticava l’intero popolo dei trevigiani grandi e piccoli che ha preso d’assalto la città attratta dagli alpini, dale feste, e anche dal clima da Ombralonga con cui qualcuno ha confuso la goliardia alpina.

«Possibile non pensarci?» si infuriavano ancora ieri i tantissimi che hanno dovuto attendere notte fonda per tornare a casa, alcuni addirittura prendendo i pochissimi taxi in circolazione tutta la notte. Che sabato sarebbe stato il giorno clou, ancor più di ieri, proprio per via dei visitatori “da festa” era noto a tutti, tranne forse agli organizzatori. Ieri, quando 74 treni speciali hanno rinforzato il servizio festivo per Treviso, la folla nei vagoni era tanta, anche stivata, ma i calcoli hanno retto. C’erano infatti gli alpini, le famiglie, «non gli ubriachi» sottolinea qualcuno.

Super lavoro della Polfer. Imponente il servizio d’ordine della Polfer, presa di mira incolpevole sabato notte, che ha messo in campo uomini fino a notte fonda anche ieri sera per controllare l’esodo e ammette orgogliosamente: «Tutto avvenuto senza feriti ed problemi, pur nella calca».

Il nodo biglietti. «C’è tantissima gente che ha pagato il biglietto ma alla fine non è salita su un treno», «Trenitalia ha incassato parecchio, ma non ha dato il servizio». Queste alcune delle polemiche più cocenti che hanno animato la giornata di ieri, tenuto conto anche delle cifre (150 mila viaggiatori) divulgate dall’azienda, che ad un minimo di 3 euro a biglietto vogliono dire quasi un milione. Ieri circolava voce che l’azienda fosse disposta a risarcire, ma senza conferme ufficiali.

Folla in città. Ieri, per la sfilata, alle porte di Treviso le corriere hanno iniziato ad affluire dalle prime luci del giorno. Alcune avevano viaggiato di notte, altre erano partite all’alba. Alpini soprattutto, ma anche comitive di familiari, amici. A loro si aggiungevano le penne nere che arrivavano in auto e in treno.

Un afflusso continuo che però stavolta la città e la rete di trasporti hanno retto senza problemi, sia sul fronte Trenitalia che sul fronte Mom ormai da venerdì trasportava in città migliaia e migliaia di visitatori. Il Terraglio è diventato presto un fiume umano, e così viale IV Novembre, viale Vittorio Veneto e Montegrappa. La folla stavolta era in gran parte incamiciata, colori e stemmi dei gruppi, e si dirigeva verso l’ammassamento per sfilare.

Lo smassamento e le code. Difficoltà fin da subito nel gestire il deflusso della sfilata. Di qui la deviazione di tuytto il traffico autorizzato e delle navette mom da viale Fratelli Bandiera e Via Pinelli. In serata situazione sempre più congestionata ma gestita dai vigili con attenzione. Più problematici i nodi del Terraglio e delle Stiore intasati dai pedoni in uscita dalla città ma anche dalle tante corriere che recuperavano i partecipanti alla sfilata. Code e rallentamenti fino a sera alle Stiore.

Stazione a regime. Nessun problema invece fino alla prima serata per il trasporto su rotaia che, complice un deflusso graduale iniziato già all’ora di pranzo, ha gestito bene le partenze da Treviso con i treni straordinari programmati.

Bus navetta da record. Potrebbero superare abbondantemente quota ottantamila i biglietti staccati le navette Mom in servizio in questi tre giorni di adunata: 22 biglietti venerdì, 30 mila circa fino alle 2 di sabato notte e ieri altri 20 mila alle 19 di sera. «Come gli alpini, tutti gli uomini che fanno parte di questa azienda, hanno dimostrato senso di appartenenza e spirito di sacrificio» ha ribadito l’azienda.

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