Addio Piras, ex preside e rugbista

Giocò con la Metalcrom, poi insegnò alle Stefanini e in provincia 

TREVISO. Lo ha trovato la figlia, senza vita, a casa. Ettore Piras, professore e preside, rugbista e allenatore, è morto a 67 anni: infarto fatale? Insegnante di educazione fisica per 40 anni, dopo il diploma all’Isef si era laureato in pedagogia. Fu anche vicepreside alle Stefanini, e preside alle medie di Gaiarine e Codognè. Lo piangono il mondo della scuole e il rugby trevigiano, dove Piras era un’istituzione. La leggenda vuole che per giocare in prima squadra, nell’allora Metalcrom, gli fecero una falsa carta di identità, come per Turchetto e altri. «Grande e grosso, un carattere d’oro: metteva d’accordo tutti», lo ricorda commosso Giorgio Troncon. Giocò per una vita in prima linea, con 1 presenza in nazionale, contro la Romania.

Talento naturale per organizzare, creare aggregazione, lavorare di diplomazia (quante paci siglate a Claut, suo buen retiro!). Uomo di profonda cultura – «raro esempio di pilone colto» diceva qualcuno – aveva forti passioni. Amava la vita, la natura, la buona tavola, la compagnia. E fu pioniere negli scambi sportivi-culturali con l’Est europeo. Per 30 anni ha guidato la sezione provinciale degli Azzurri e degli Olimpici d’Italia. A Claut - paese della moglie, lui lì era un sindaco onorario - aveva organizzato per 10 anni un torneo estivo a sette, classico appuntamento di tutti i rugbisti italiani. Memorabili i terzi tempo alla fine delle sfide sul campo della località friulana.

Pochi mesi fa aveva perduto l’adorata moglie Maria Rosa. Lascia la figlia Ermanna, docente di matematica. E i «figliocci» di quella sola straordinaria stagione dal allenatore. Indimenticabile lo scudetto (vittoria 10-7) del suo Benetton under 19, sfavorito, nella finalissima stracittadina con la Tarvisium. Era il 1983, Monigo era strapieno. «Un grandissimo maestro, e il mio allenatore», dice Giovanni Grespan, che giocò quel match e che oggi è segretario generale del Benetton rugby. La notizia ha raggiunto la prima squadra a Glasgow, alla vigilia del match di Pro 12. Si è tentato il tutto per onorare Ettore con il minuto di raccoglimento. Il Benetton, con il presidente Amerino Zatta, ha espresso il suo cordoglio. Così come la Federrugby. I funerali martedì nella chiesa di Cristo Re a Selvana. E la sepoltura nella «sua» Claut.

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