Addio Pino Bubù, vent’anni di successi al Tocai di Treviso
È mancato a 82 anni Giuseppe Supani, venerdì i funerali nella sua Treviso

TREVISO. Il male che lo aveva minato negli ultimi tempi alla fine lo ha vinto, l’altra notte. Pino Supani si è arreso in una stanza dell’ospedale Ca’ Foncello. A quei colpi nessun incassatore, per quanto bravo, può resistere a lungo.
Aveva 82 anni. Esce di scena uno dei personaggi della città, che hanno scandito almeno 30 anni di vita del centro storico e non solo.
Era arrivato nel 1971, dalla natia Salce, vicino a Belluno, con una gavetta di prim’ordine. La leggendaria scuola delle crociere, la Copenhagen - New York sulle navi della Holland America Line e le rotte della Royal Caribbean Cruise, e ancora Venezia e Roma, l’Excelsior, l’apertura del Fungo all’Eur , uomo di punta dello staff.

A Treviso Supani aveva scelto piazzetta Lombardi, di fronte al cinema Garibaldi: e aveva rilevato una tavola calda. Dando vita al Tocai Bubù, osteria e ristorante, locale aperto da mattina a tarda sera: una formula perfetta, che in pochissimo tempo lancerà il locale sullo scenario cittadino.

Sono rimaste memorabili le performance degli anni d’oro del locale, piccola istituzione del centro: le damigiane da 54 litri di Tocai che rischiavano di «evaporare» ogni giorno (si parlava di 500 ombre del solo vino friulano, poi cancellato dalla leggi), le porchette tagliate a ritmi industriali per panini e piatti. E i clienti di allora ancora ricordano la ricetta degli spaghetti al Tocai rimasta segreta - almeno in un paio di ingredienti, dicevano gli habituè di quei tempi – e custodita ancor oggi dai figli Stefano e Diego.
Per 19 anni, Pino e la moglie Emilia dietro il banco avrebbero accolto migliaia e migliaia di clienti, con cichetti, piatti e calici. Ci è passata la Treviso di quei 20 anni, senza dubbio. Poi l’inevitabile declino, i cambiamenti dei clienti e dei gusti, e la scelta di trasferirsi fuori mura, in via Zanella, con la birreria Trevistube, formula tedesca che non avrà però altrettanta fortuna. Supani lascerà il locale cittadino ai fratelli Spadetto, che avrebbero a loro volta inaugurato un’altra saga del Tocai.
Fra le sue passioni, la boxe, - era stato un buon pugile in gioventù, aveva sfidato molti campioni - le bocce e la febbre del gioco. «Un uomo buono», dicono tutti.
Le difficoltà lo indussero alla fine a lasciare Treviso, e ad aprire una nuova fase della sua attività lavorativa fra Austria e Germania, con diversi locali avviati. Tornava solo per le feste. Una decina di anni fa, il ritorno definitivo nella sua casa in zona Stadio. Lo si vedeva ancora talvolta nella zona di piazza del Grano.
Lascia la moglie Emilia, i figli Stefano, in servizio alla Polfer di Treviso, già rugbista nel ruolo di tallonatore in diverse squadre del Veneto, e Diego, cuoco alla Gemeaz di San Paolo e in precedenza al Canevon di Treviso, le nipoti Veronica e Martina, le nuore Elisa e Alessia.
I funerali si terranno venerdì pomeriggio alle ore 15.30, al Duomo. (a.p.)
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