Addio Filippo Duodo commercialista delle grandi imprese

Ha lottato come un leone, contro i l male. Smentendo le previsioni dei medici: «Sono sottotono, ma faccio il “tagliando” e mi riprendo, troviamo la soluzione», diceva sempre agli amici più cari. Ma l’altra notte si è dovuto arrendere.
Avrebbe compiuto 79 anni ad aprile, il commercialista Filippo Duodo, stato uno dei professionisti più noti. Presidente dell’Ordine dei commercialisti dal 1995 al 2001 e presidente triveneto (1996-1998), consigliere della Banca d’Italia. E poi dirigente e vicepresidente del Benetton rugby e della Federazione.
Discendente della famiglia patrizia veneziana, aveva iniziato nello studio Zorzi, in piazzetta Dolfin. A fine anni ’70, l’apertura dello studio a San Parisio con Gianluca Pivato e Ivana Casonato, e il figlio Andrea dai primi anni 2000.
Uomo di fiducia e amico della famiglia Benetton, sarà revisore dei conti o sindaco di moltissime aziende. Holding e Benetton Group per i fratelli Benetton, poi Goppion, Segafredo Zanetti, Numeria, Dopla. E anche 10 anni sindaco di Eni, sola italiana nelle Top 30 del mondo, poi gli incarichi in Snamprogetti, Cepav, la liquidazione di Breda spa. Nè aveva esitato, nominato revisore in banca Apulia, a scrivere a Bce e Bankitalia: «C’è qualcosa che non torna» . Profetico.
In gioventù era stato portiere: lo voleva il Milan, ma la madre si oppose: «Devi studiare». E fu folgorato dal rugby. E’ stato vice del presidente Arrigo Manavello, nell’èra che ha portato Treviso a primeggiare in Italia e poi nel gotha europeo, con la prima Coppa Campioni. Fu battuto nella corsa alla presidenza Fir, ma ne divenne vicepresidente vicario (2000- 2004). E guidò lui i comitati organizzatori di due mondiali junior in Italia.
«Prendeva le cose di petto, era forte, deciso, generoso», ricordano gli amici commossi, «non cedeva mai. E quanto gli devono giovani, colleghi, altri professionisti». Golf e vela le sue passioni: ha solcato tutto l’Adriatico.
Lascia la moglie Maria Rosa, i figli Andrea e Nicoletta, la nuora Emanuela, il genero Giuseppe, le amatissime nipotine Camilla e Matilde. I funerali lunedì alle 15, in Duomo. La famiglia desidera ringraziare l’Advar.
Vastissimo il cordoglio. Il sindaco Giovanni Manildo è «vicino a famiglia, moglie e figli» di Duodo. «Li abbraccio con affetto», ha detto, «ci lascia una persona che ha impresso un segno importante nella vita della città: preparato professionista, amante di sport e rugby, innamoratissimo di Treviso».
«Ha lavorato fino all’ultimo, l’ho sentito lunedì», ricorda l’avvocato Aldo Laghi, «la città perde una personaggio, io l’amico di una vita. Quanti momenti felici. E la passione comune del rugby, per oltre 40 anni». E’ commosso Arrigo Manavello: «Mille ricordi, tra club e Fir: decenni di entusiasmo e convinzioni, certo con qualche delusione, ma anche grandissimi risultati». Amerino Zatta, presidente del Benetton rugby e il club si stringono ai familiari di Filippo, «grande professionista e dirigente sportivo».
«Rimpiangiamo uno stimatissimo collega», ha detto David Moro, presidente dell’ordine dei Commercialisti, «che con grande dedizione e incomparabile professionalità ha portato lustro alla nostra categoria, non solo per il suo forte impegno istituzionale ma anche per i prestigiosi incarichi professionali ricoperto con encomiabile competenza e capacità». (a.p.)
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