Addio Benvenuti, artista a tutto tondo

Poeta, pittore, amico di Alberto Martini. Sua la celebre raccolta dei disegni degli internati con introduzione di Primo Levi

ODERZO

Ieri mattina, nella sua casa nel centro storico di Oderzo, si è spento – alla bella età di 97 anni – Arturo Benvenuti, intellettuale, scrittore, poeta e artista di fama internazionale. Era nato in città nel lontano 1923. Fino all’ultimo aveva mantenuto una mente lucidissima. Lo ha tradito un arresto cardiaco. Ragioniere e bancario, fin dalla fine degli anni Sessanta si era impegnato con sistematicità nella produzione letteraria e iconografica, alternando al linguaggio poetico la ricerca figurativa elaborata con tecniche pittoriche, grafiche e fotografiche innovative.

Benvenuti è stato un grande conoscitore ed estimatore dell’opera pittorica di Alberto Martini, altro importantissimo artista opitergino vissuto a cavallo del novecento, a cui probabilmente si era anche più volte ispirato. Sul suo maestro aveva scritto vari saggi e, grazie al suo impegno, era stata realizzata ad Oderzo la Pinacoteca Alberto Martini, tuttora molto frequentata da studiosi e appassionati d’arte.

Gran parte della produzione pittorica di Arturo Benvenuti è stata dedicata al mondo carsico, dalmata e istriano, in particolare all’isola di Lussino dove l’artista trascorreva molti mesi all’anno. Lussino è stata per lui una seconda patria, dove ha trovato l’ispirazione a molte delle sue opere. Tra le raccolte in versi vanno menzionati “Masiere” del 1970 e “Adriatiche Rive” del 1973, quest’ultima commentata da Fulvio Tomizza. Una delle sue opere più apprezzate è sicuramente “K. Z. Disegni degli internati nei campi di concentramento nazifascisti” edita nel 2015 dalla casa editrice “Beccogiallo”.

Arturo Benvenuti aveva girato per quasi 40 anni moltissimi Paesi europei in cerca delle testimonianze grafiche lasciate direttamente dagli internati nei lager nazisti. Ne aveva poi selezionate 250 trovate in vari musei, centri studi, campi di concentramento e raccolte private. «Visionavo tutto», spiegava in una recente intervista, «poi sceglievo le immagini più significative. Non mi interessava l’aspetto estetico, cercavo la capacità espressiva dell’autore che, con un tratto semplice di matita, descriveva la terribile verità dei campi di concentramento».

Questa tragica e interessantissima raccolta di disegni è stata apprezzata anche da Primo Levi che ha poi scritto l’introduzione del testo. Rimane un documento unico che viene spesso valorizzato in occasione della “Giornata della memoria”.

Secondo il professore e scrittore pontepiavense Giampietro Fattorello quest’opera «si colloca proprio nella prospettiva del fare memoria nell’intento di dare dignità ai sommersi e ai salvati e di spingere non alla semplice indignazione o alla commemorazione di rito ma alla memoria che salva, una memoria che si fa impegno etico e ideale, perfino utopico». Nel 2015 aveva vinto il “Premio Cultura” Lions di Oderzo. Benvenuti, vedovo da diversi anni, lascia nel dolore la figlia Paola, il nipoti Marco, gli altri familiari ed i tanti suoi amici ed estimatori. I funerali nella chiesa di Santa Maria Maddalena di Oderzo giovedì mattina alle 10. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso