Addio al primario Savino Ghiro pioniere del Pronto soccorso

Aveva 95 anni, si è spento nell’ospedale in cui ha lavorato una vita e che ha contibuito a far progredire Amatissimo in città, aveva fatto parte della commissione nazionale medico sportiva di Figc e ciclismo

CONEGLIANO. Il primario Savino Ghiro è deceduto nel “suo” ospedale di Conegliano alla veneranda età di 95 anni. “Suo” perché vi ha svolto l’intera vita professionale, qualificandosi in particolare come primario del Pronto soccorso. Anzi, è stato il pioniere del moderno soccorso, portato avanti con tenacia da primario in città. Ed è stato tra i primi medici sportivi, all’epoca in cui il professor Vecchiet si prendeva cura dei nazionali di calcio. Ma i suoi meriti sono anche altri, come ha testimoniato il Premio Civilitas conferitogli dal Comune di Conegliano nel 2009, e tanti altri riconoscimenti, tra cui, nel 2017, quello del Centro di Medicina Sportiva Conegliano presieduto da Renzo Frassetto, dove per tanti anni Ghiro aveva fatto il direttore sanitario gratuitamente, per puro volontariato.

Ricoverato d’urgenza venerdì scorso in ospedale, a seguito di crescenti difficoltà respiratorie, Savino Ghiro ha cessato di vivere ieri. Lascia la moglie Carla, un’istituzione al Cerletti come ex insegnante, e i figli Giovanni, avvocato, Paola, ingegnere, e Stefano, chirurgo. Lo piangono anche i sei nipoti. Questa sera il rosario, alle 19 in duomo a Conegliano. Domani mattina, sempre in duomo, alle 10.30, il funerale. «La città ricorda Savino come uno dei suoi volontari più storici – afferma l’ex sindaco Floriano Zambon, oggi assessore, amico di famiglia – è stato fondatore della Sezione Triveneta della Società Italiana di Medicina d’Urgenza, un campo in cui ha scritto importanti saggi». È stato inoltre componente della Commissione Nazionale Medico Sportiva della Figc e della Commissione Sanitaria Nazionale della Federazione Ciclistica Italiana, oltre ad aver svolto l’incarico di medico sociale di varie società sportive locali di calcio. Ha organizzato inoltre l’assistenza sanitaria di numerosi campionati mondiali di ciclismo, gli ultimi a Verona- Bardolino nel 2004 a 82 anni. Ha inoltre fondato a Conegliano nel 1971 la prima sezione italiana (insieme a quella di Milano) dell’Associazione Italiana Soccorritori, per insegnare il primo soccorso a tutti i cittadini. Nel 1977 ha fondato con Silvia Dall’Anese il Consultorio Familiare di Conegliano del quale era tuttora consulente. Ha riorganizzato e presieduto la Sezione Diocesana della Associazione Medici Cattolici Italiani ed è stato socio fondatore dell’Associazione Lotta Contro i Tumori Renzo e Pia Fiorot di San Fior, della quale è stato direttore sanitario e medico coordinatore per l’assistenza domiciliare dei malati terminali. Ha collaborato inoltre con la Protezione civile dell’Ana.

«Per la straordinaria ed inesauribile dedizione alla tutela della salute pubblica con particolare attenzione alla delicata ed essenziale dimensione del primo soccorso quale fase spesso decisiva per la preservazione della vita umana – questa la motivazione del Premio Civilitas, conferitogli nove anni fa – e per essere stato antesignano e ideatore di strategie di prevenzione ed assistenza nell’ambito sportivo con intuizione e creatività funzionali ad una eccellente professionalità e ad una rara capacità organizzativa. Per aver siglato la sua storia di vita con la nobile cifra del Servizio alla comunità». E non è tutto.

Giuseppe Toniolo deve anche al dottor Savino Ghiro la sua beatificazione. Il dottor Ghiro infatti ha dimostrato in sede diocesana che la guarigione di Francesco Bortolini dal coma in cui era caduto, a seguito di un incidente a Barbisano, poteva ritenersi prodigiosa. Giudizio medico riconosciuto poi a Roma dai colleghi di Ghiro, in Vaticano. Numerose, poi, le iniziative di solidarietà di cui Savino Ghiro si è reso protagonista con la moglie Carla. Un sodalizio, il loro, che continuava da 60 anni, e che ieri la moglie ha ricordato ai figli e ai nipoti come la più bella avventura che potesse ricevere dalla vita. Numerosi gli attestati di vicinanza giunti alla famiglia dagli ambienti politici ed amministrativi, in testa il sindaco di Conegliano Fabio Chies, la direzione dell'Usl 2, i medici, oltre che dalle varie espressioni del volontariato frequentate da Savino Ghiro in una vita intera dedicata alla salute del prossimo.

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