Addio al partigiano Battistuzzi Una vita per il sociale e lo sport

Per dieci anni è stato vicesindaco, la sua esistenza nel libro “I ricordi di una vita” Aveva 94 anni. «La mia eredità? Gli ideali di democrazia, libertà e altruismo»

ORSAGO. Ha fatto in tempo a presentare il suo primo libro, i ricordi della sua vita ai quali s’intreccia la storia del paese. Stamattina Orsago si fermerà per dare l’ultimo saluto a Giovanni Battistuzzi, 94 anni, una figura simbolo per i suoi molteplici impegni. Ha dato tutto per Orsago, dal sociale, allo sport, all’amministrazione. Da giovane abbracciò gli ideali partigiani durante la Liberazione dell’Italia. Un’esperienza e valori che non ha mai scordato, ha sempre voluto essere presente per la celebrazione del 25 aprile, anche nell’ultimo, in cui era in carrozzina.

PASSIONE PER LE DUE RUOTE. Nel 1947 fondò la società ciclistica Veloce club, tuttora attiva ad Orsago con i giovani corridori. A causa della crisi dopo la guerra fu costretto ad emigrare nel 1949, in cerca di occupazione. Si stabilì in Venezuela, ritornando poi a casa nel 1958. Nel 1970 ha avviato l’impresa di onoranze funebri Sant’Osvaldo. Un lavoro non semplice, ma Giovanni aveva una sensibilità per accompagnare i familiari dei defunti e aveva sempre una parola giusta per tutti. L’attività continua con il figlio Renzo, per cui il papà è stato anche un maestro nel lavoro. Giovanni Battistuzzi fu impegnato nell’amministrazione comunale per vent’anni, tra le fila del Psi.

AMMINISTRATORE DEL PSI. Per due mandati è stato vicesindaco con vari incarichi. Nel 1985 è stato cofondatore dell’associazione anziani di Orsago. Nel 1991 fu insignito del titolo di cavaliere della Repubblica, dedicandosi poi tempo pieno alla famiglia e ai nipoti. Per sessant’anni accanto a lui ha avuto l’amata moglie Maria, con cui ha condiviso anche la passione per il ciclismo ed i viaggi.

IL VOLUME DELLE MEMORIE. Con la figlia Marina, e il supporto di diverse persone, hanno raccolto vari aneddoti e tappe, che sono diventati “I ricordi di una vita”. Alla presentazione, a fine maggio, era gremita la sala Possamai, non c’erano abbastanza posti a sedere, tante erano le persone arrivate ad ascoltarlo. Con l’essenzialità che l’ha contraddistinto, Giovanni Battistuzzi se n’é andato in silenzio, colpito da un’improvvisa emorragia. Ha avuto la forza di chiamare i suoi cari, di salutarli per l’ultima volta dopo essere stato ricoverato in ospedale.

TESTAMENTO SPIRITUALE. Per descriverlo basta ricordare le parole con cui aveva voluto fosse concluso il suo libro. «Sono felice della vita che ho vissuto e dell’eredità che lascio – ha scritto Giovanni Battistuzzi - non lascio certo i soldi, che aiutano, ma non portano alla felicità. La mia eredità è costituita dai nobili ideali di democrazia, libertà, solidarietà, altruismo, educazione e rispetto delle regole, con i quali ho vissuto e per i quali ho combattuto». Il funerale sarà celebrato stamattina alle 10.30 nella chiesa di Orsago. Le offerte saranno devolute alla scuola dell’infanzia di Orsago. —

Diego Bortolotto.

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