Addio ad Almerino “il baffo”, mitico cameriere del bar Biffi di Treviso

TREVISO. Tutti lo ricordano dietro il bancone del Biffi, a tagliare panini e porchetta, a preparare i mitici tramezzini alle acciughe. Lui era “il baffo”, una delle colonne dello storico bar di Treviso. Ha visto crescere generazioni di trevigiani, ha scherzato con loro, sempre con un sorriso gentile e discreto. Sabato se n’è andato Almerino Pernechele, classe 1945, noto a tutti come il “baffo”. Il suo funerale sarà celebrato domani alle 17 ad Annone Veneto, in provincia di Venezia, suo paese d’origine. Oggi alle 20 invece sarà recitato il rosario in suo ricordo. La sua scomparsa ha gettato nel dolore i suo amati fratelli, Ines, Silvana, Bertilla e Danilo, oltre a tutti i suoi parenti e ai suoi amici. La notizia della sua scomparsa ieri si è sparsa rapidamente anche a Treviso, dove lo conoscevano in tantissimi.
Almerino “il baffo” è morto a seguito della grave malattia che lo aveva colpito. In città era un volto storico. Barista da sempre, aveva iniziato a lavorare al Biffi negli anni Settanta. Insieme agli altri quattro camerieri, Francesco, Ciccio, Luciano e Luigino, aveva preso in mano le redini del locale, fondando la cooperativa Biffi. Un sodalizio che aveva reso il locale uno dei punti di riferimento della città, Incontabili le “ombre”, le birre e i panini alla porchetta che ha servito in quel tempio di vita cittadina che è stato il Biffi. Insieme a Ciccio Vanini, morto agli inizi di maggio dell’anno scorso, è stato un monumento della piazza, testimone privilegiato dell’anima più profonda di Treviso. Proprio con Vanin, Almerino “il baffo” aveva lavorato alla birreria Pedavena, predecessora del Biffi sotto la loggia.
Il bar simbolo di Treviso ha avuto un epilogo triste, che ha lasciato un vuoto, non solo fisico, nella città. Dopo la chiusura è stato dichiarato fallito nell’ottobre 2011. Nel 2017 arriva anche la tegola giudiziaria: il patteggiamento dell’amministratore unico del locale per i reati di bancarotta documentale e bancarotta per distrazione. Da quando è stato chiuso, nessuno s’è fatto più avanti per rilevare lo storico locale.
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