Addio a “Lillo” Rossi colonna del rugby da Casale a Brescia
CASALE sul sile
La notizia della sua scomparsa è arrivata fino alla città natale e alla squadra di cui ha indossato i colori sociali nei primissimi anni di carriera. Dopo gli esordi nel Rugby Casale, nel 1952, per Zeffirino Rossi si è aperta una grande carriera sportiva: fu campione d’Italia con il Faema Treviso, poi passò alle Fiamme Oro, giocò nel Brescia e militò anche in Nazionale, toalizzando 6 presenze in azzurro.
Dopo l’ascesa nel mondo rugbistico come giocatore, ci fu quella da allenatore: nel 1967 contribuì al ritorno dei bresciani nella massima serie prima di ritirarsi e, a più riprese, dedicarsi al ruolo di tecnico: ancora con il Brescia, riportato nuovamente in Serie A nel 1972, poi del Lumezzane, del Calvisano e del Botticino.
Zeffirino Rossi, detto “Lillo”, era fratello di don Dionisio Rossi, parroco di Cusignana di Giavera del Montello: è morto lunedì scorso a Brescia all’età di 88 anni. Lascia in tutti coloro che l’hanno conosciuto il ricordo di un rugby d’altri tempi: il rugbista Silvio Basso lo ricorda come «uomo vero, di poche parole ma di grandi valori, è stato il giocatore più rispettato, la roccia alla quale aggrapparsi», sono le sue parole, «Un giocatore serio, conoscitore del gioco e degli uomini: “Aver scavato in miniera, mi raccontò un giorno, mi ha insegnato a comprendere di chi avrei potuto fidarmi e di chi no”».
Il cordoglio unisce la provincia bresciana, dove si era trasferito da anni e dove era un volto notissimo, a quella di Treviso, dove le sue radici sono ancora oggi ben radicate. —
Ma. ma.
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