Acqua al cloro, lite Spresiano-Ferrarelle

SPRESIANO. Troppo cloro nelle bottiglie d’acqua sequestrate nel 2012: ora il Comune di Spresiano, con incarico al legale deliberato in giunta il 17 aprile, insiste nel chiedere 30mila euro di sanzione alla Ferrarelle. Il fatto scatenante risale al novembre 2012, quando il Nas trovò alcune bottiglie di Vitasnella irregolari alla Coop. Da quel momento sono scattati due procedimenti distinti, uno penale che ha portato a una prima condanna della rappresentante legale della Ferrarelle, e uno amministrativo, che ora vede il Comune di Spresiano e l’azienda finire in tribunale uno contro l’altro.
La segnalazione di un cliente. Tutto è scaturito dalla segnalazione di un residente, che aveva acquistato il 18 novembre del 2012 una bottiglia da 1,5 litri di acqua Vitasnella. Appena aperta, una volta tornato a casa, si era però accorto che qualcosa non andava. Tolto il tappo si era sprigionato un odore acre, e provando a bere quell’acqua non era andata meglio. A quel punto il cittadino non si è accontentato di buttare via l’acqua e ha presentato una denuncia al Nas di Treviso. I carabinieri hanno quindi inviato un campione all’Arpav per le analisi e nel contempo si sono presentati alla Coop, per porre sotto sequestro cautelativo tutte le bottiglie di acqua Vitasnella.
L’intervento di Nas e Arpav. Pochi giorni dopo, il 23 novembre, l’Arpav comunicò al Nas che effettivamente quelle bottiglie d’acqua avevano valori “non regolari”, in particolare in riferimento al cloro attivo residuo. L’agenzia regionale oltre a comunicare al Nas i risultati, ha poi segnalato il caso alla Procura.
La maxisanzione. Il Comune di Spresiano dal canto suo ha emesso una sanzione amministrativa di ben 30 mila euro, destinata a Nicola Tignonsini, in quanto rappresentante legale della Ferrarelle Spa. L’azienda si è opposta. Secondo i legali della Ferrarelle il fatto che sia in corso una procedura penale, esclude che nel contempo vi possa essere una sanzione amministrativa. E in ogni caso, così come la Procura trevigiana ha trasmesso tutti gli atti alla Procura di Brescia per competenza territoriale, secondo la ditta anche il Comune di Spresiano non avrebbe potuto multare. Non è chiaro però quante di quelle bottiglie arrivate al supermercato siano state vendute: sotto sequestro, solo alla Coop, ne sono finite 1.524, poi smaltite dal Nas.
Licenziato il responsabile. La Ferrarelle ha eseguito alcune indagini interne per capire cos’era accaduto ai due lotti di bottiglie Vitasnella, tutti con lo stesso identico problema: la presenza di cloro attivo residuo. Indagini, che alla fine, hanno portato al licenziamento della responsabile della qualità dello stabilimento Ferrarelle di Darfo Boario Terme. I legali infatti hanno spiegato che nell’azienda si trovano due linee di imbottigliamento, quella utilizzato proprio per le Vitasnella, e l’altra, più vecchia, che veniva utilizzata per le bottiglie in vetro. Nonostante questa fosse ormai in disuso l’azienda aveva previsto di sanificarla, in vista di una commessa straordinaria in arrivo. Una procedura, quella di sanificazione, che non avrebbe dovuto essere condotta però mentre l’altra linea era in funzione. Il rischio è che si contamini l’acqua destinata alla vendita: così è accaduto. Stando sempre a quanto riferito dai legali di Ferrarelle, la responsabile della qualità avrebbe fatto avviare la sanificazione senza interrompere l’imbottigliamento della Vitasnella. Quindi è stata licenziata.
Il Comune dall’avvocato. Ora però si apre una seconda partita per recuperare i 30 mila euro di sanzione, a cui Ferrarelle di è opposta. Il sindaco di Spresiano il 17 aprile ha dato incarico all’avvocato Andrea De Checchi, di difendere la ragioni del Comune.
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