Accusata di omicidio colposo: assolta
PONTE DI PIAVE
Era finita alla sbarra con l’accusa di omicidio colposo per aver causato l’incidente in cui il 4 aprile 2009, in sella alla sua moto, perse la vita Loris Marson: ieri mattina il giudice monocratico Marco Biagetti ha assolto Anna Zaninotto, 57 anni di Cimadolmo, dall’accusa perché il fatto non costituisce reato. L’incidente era avvenuto attorno alle 19 lungo via San Romano, all’altezza dell’incrocio con via degli Alpini. Il motociclista proveniva da Negrisia e stava procedendo lungo la provinciale. La Clio della Zaninotto si era immessa sulla strada principale da via degli Alpini. Qualche istante dopo, l’impatto: la moto, che proveniva da sinistra con diritto di precedenza, aveva sbandato urtando il veicolo e finendo la propria corsa contro un palo dell’illuminazione pubblica. Marson, centauro trentenne di Roncadelle di Ormelle, era morto pochi istanti dopo il terribile schianto. L’automobilista venne accusata del reato di omicidio colposo per aver effettuato la manovra di immissione senza rispettare la dovuta precedenza. Ma la ricostruzione eseguita dal perito, espressamente richiesta dagli avvocati Giacomo Caldart, per l’imputata, e Aloma Piazza, per la compagnia assicurativa, ha eliminato qualsiasi dubbio: al momento dell’immissione c’erano almeno 200 metri di visibilità, la donna non aveva visto sopraggiungere alcuna moto. Il tamponamento era avvenuto 20 metri dopo l’immissione, la spiegazione era che il giovane non era riuscito ad evitare lo schianto a causa della velocità sostenuta, stimata almeno attorno ai 110 km/h, in centro abitato dove il limite è di 50 km/h. La madre e il fratello della vittima, si erano costituiti parte civile chiedendo un risarcimento di oltre due milioni di euro. (s.g.)
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso