Accordo tra soci, Archiutti riparte

L’azienda di San Biagio supera lo stallo e la liquidazione, salvi 50 dipendenti

SAN BIAGIO DI CALLALTA. Ha rischiato di chiudere per la scadenza dell' accordo tra soci, incapaci per mesi di trovare la quadra per il rinnovo. Ora, superate le secche che l'avevano portata alla liquidazione e a far temere per il proprio destino i circa cinquanta dipendenti, la Archiutti Spa di San Biagio di Callalta può finalmente ripartire: Matilde Archiutti ha infatti raggiunto l' accordo con i fratelli soci per rilevare le loro quote e dare continuità e nuovo slancio all'azienda, che produce mobili da ufficio.

«Ci crediamo molto, quest'azienda è un tesoro da recuperare - dice Matilde Archiutti - restare cinque mesi in liquidazione è stato difficile, abbiamo perso fatturati e clienti. Ma ora ripartiamo, forti di sessant'anni di esperienza in questo settore che non è affatto facile».

Figlia del fondatore Tullio Archiutti (scomparso a marzo del 2010, fratello di Carlo della Veneta Cucine), Matilde ha preso le redini dell'azienda assieme al marito Giacomo Vettoretto, amministratore unico. «Ripartiamo con una cinquantina di dipendenti, prima della crisi eravamo una settantina, vogliamo rilanciare il nostro marchio e i nostri prodotti». Una buona notizia per un settore, quello del legno-arredo, che in questi anni ha sofferto terribilmente i colpi della crisi.

L'azienda era finita in liquidazione a dicembre del 2015 e lo è rimasta per cinque mesi. «Una situazione paradossale: c'è mercato, liquidità, un marchio forte e riconosciuto, l'azienda rischia di chiudere solo perché i soci non si mettono d' accordo sul da farsi»: così il sindacalista Francesco Orrù, segretario generale della Filca Cisl di Treviso e Belluno, aveva denunciato la situazione. Era stato anche sottoscritto un accordo per garantire la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività fino alla fine del 2016. Ora, per fortuna, il lieto fine: Archiutti Spa riparte.

Fabio Poloni

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