Accordo alla Sme di Susegana: mille euro e cure mediche ai dipendenti per lavorare di domenica

I 150 dipendenti di turno per 8 festività a cavallo di Natale In cambio un premio di produttività commutabile in servizi
SUSEGANA..SME..FOTOCRONACA servizi del giorno 28
SUSEGANA..SME..FOTOCRONACA servizi del giorno 28

SUSEGANA. Domeniche del periodo natalizio al lavoro per i dipendenti della Sme di Susegana, ma con premi di produzione più alti e un innovativo sistema di welfare. È parte dell’accordo le raggiunto dalle parti sociali, Fisascat-Cisl, rappresentanze sindacali unitarie, Unascom Confcommercio e la stessa Sme, e che interesserà per il momento solo i 150 lavoratori della sede suseganese.

Un’intesa che organizza il lavoro domenicale collocandolo entro l’ambito delle otto domeniche del periodo natalizio, da novembre a gennaio. La Sme, azienda leader nel settore del commercio al dettaglio multispecializzato, con 1.000 dipendenti impiegati nei 9 punti vendita sparsi tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, vara così un accordo che introduce il welfare aziendale e fa da apripista per il settore.

Due sono i pilastri su cui poggia questa intesa, destinata a durare almeno sino alla fine del 2020, con possibilità di rinnovo. Innanzitutto l’opportunità, per tutti i dipendenti con almeno cinque mesi di anzianità, di ottenere premi di produttività legati a specifici obiettivi aziendali. E poi la possibilità di trasformare tali premi, in tutto o in parte e a discrezione di ciascun lavoratore, in servizi di welfare per sé e per la propria famiglia.

Dalle spese per la scuola e l’università alle cure mediche e odontoiatriche, dal trasporto pubblico alla previdenza complementare, dall’assistenza familiare fino allo sport. Il sistema premiale scatta in base al raggiungimento di obiettivi di budget a livello di punto vendita e di singolo settore merceologico, e quindi anche in base alle performance fatte registrare nelle domeniche di apertura.

L’ammontare complessivo dei premi, a cui i dipendenti possono ambire, è di circa mille euro a testa: «Vogliamo che il lavoratore possa arrivare a costruirsi quasi una quindicesima mensilità aggiuntiva», spiega Paolo Anastasia, direttore del personale di Sme. Con una garanzia in più. Perché, se si sceglie di non monetizzare i premi e di trasformarli in welfare, questi non vengono tassati né vi si pagano i relativi contributi, ma diventano da subito e integralmente “valore” spendibile.

«Si tratta di un’innovazione» affermano Luca Bertuola e Diego Morao, referenti dell’area lavoro di Confcommercio, «che migliora la qualità della vita dei dipendenti e dei loro familiari». Si dice soddisfatto anche il sindacato. «L’accordo nasce dal riconoscimento delle diverse esigenze delle parti» conclude Edoardo Dorella di Fisascat-Cisl «e dimostra che, con la serietà e il rispetto, è possibile trovare soluzioni a questioni complicate e apparentemente incompatibili: produttività da una parte, welfare per i lavoratori dall’altra». 

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