Abusò della nipotina: otto anni al nonno

CASTELFRANCO. Otto anni di abusi sulla nipotina. E ora otto anni di condanna per violenza sessuale. Sentenza pesante, ieri, per A.M., 62 anni, condannato con rito abbreviato per gli abusi sessuali sulla nipotina. Abusi ripetuti, prolungati, iniziati quando la piccola aveva solamente dodici anni e proseguiti fino a quando è diventata maggiorenne. Rapporti sessuali completi, secondo l’accusa, che l’uomo consumava con la nipotina in casa, nel laboratorio che usava come magazzino e persino nel garage di un amico.
Una vicenda torbida, che si è sviluppata tra Castelfranco, Bassano del Grappa e Rossano Veneto, e che è stata portata a galla proprio dai carabinieri di Castelfranco. Quando i carabinieri nell’estate scorsa si sono presentati a Rossano in casa di A.M., originario di Cittadella, avevano in mano tre mandati di perquisizione: uno per l’abitazione, una per il laboratorio, l’altra per il garage. Ed è lì che hanno trovato ben 154 foto hard «artigianali» che ritraevano la nipote nuda o seminuda, ma anche altre quattro ragazzine nelle stesse pose inequivocabili. Il sopralluogo ha permesso anche di scoprire tutte le immagini che il nonno della vittima aveva ricevuto sul cellulare da altre ragazzine. Fotografie semi pornografiche inviate (secondo i carabinieri) probabilmente in cambio di regalini, soldi, ricariche telefoniche. Anche la nipotina potrebbe essere stata “pagata” allo stesso modo. I carabinieri hanno cercato di capire a chi appartenessero quei volti, quei corpi: non è stato possibile, quindi non è stata formalizzata l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Non è certo, insomma, che le ragazze finite in quelle immagini fossero minorenni.
Ad avviare le indagini era stato il consultorio a cui la ragazzina era stata indirizzata da una zia, alla quale la ragazzina aveva confidato (tutto o solo in parte) le strane attenzioni che le riservava il nonno, padre del nuovo marito della mamma. La ragazzina, ora maggiorenne, era stata talmente plagiata dal nonno acquisito da pensare che il loro rapporto fosse del tutto normale.
Un percorso difficile, il suo, per uscire da questo incubo. La giustizia, intanto, ha fatto il suo corso: assistito dall’avvocato Tancredi Turco, il nonno della ragazzina ha scelto il rito abbreviato che gli ha permesso di ottenere lo sconto di un terzo della pena. Il giudice ha disposto inoltre l’interdizione dai pubblici uffici per l’uomo e la confisca di tutto il materiale sequestrato. Per la ragazzina, assistita dall’avvocato Sabrina Favaro di Asolo, lo stesso giudice ha disposto il pagamento di una provvisionale di indennizzo, da quantificare poi in sede civile.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso