A villa Emo il restauro con le ricette degli impasti e degli intonaci di Palladio

Sabato 20 luglio, alle ore 11.30, si terrà la cerimonia di chiusura del cantiere dell’intervento conservativo eseguito dagli artigiani Cna
VEDELAGO. Villa Emo restaurata con le formule degli intonaci utilizzati da Andrea Palladio, che la progettò e ne diresse la costruzione 500 anni fa, a Fanzolo di Vedelago.
 
È l'operazione sulla quale si sono cimentate, attraverso un cantiere durato 44 ore, alcune ditte artigiane del settore edile aderenti alla Cna di Treviso, grazie anche al finanziamenti di Edilcassa Veneto, al fine di far acquisire alle imprese operanti competenze elevate nel comparto del restauro.
 
Per poter procedere con l'approvazione della soprintendenza ai Beni monumentali era stato compiuto uno studio scientifico sui materiali, attraverso il quale è stato possibile ricostruire la composizione degli impasti e degli intonaci che Palladio adottò.
 
L'intervento ha riguardato le spallette laterali e i sovrastanti elementi lapidei della scalinata della villa, già proprietà del Credito Trevigiano e di recente acquisita dal fondo francese riferibile a Vincent Gombault. Dopo l'eliminazione di materiali non compatibili, come il cemento utilizzato in uno degli ultimi restauri, è stata condotta una pulitura delle copertine di pietra che ricoprono il muro con l'eliminazione di alghe, muschi e licheni.
 
Quindi si è proceduto all'applicazione di un fondo di grassello di calce e cocciopesto e alla finitura con intonachino chiaro fatto con la stessa ricetta di quello originale della facciata della villa.
 
«Non ci sono state grandi sorprese rispetto a quanto previsto - racconta il prof. Pietro Rosanò, chimico,  direttore scientifico del progetto e docente - eccetto l’intonaco cementizio durissimo da rimuovere che ha richiesto più tempo del previsto. Il cemento è un materiale pericolosissimo per gli edifici storici. Rimossolo, abbiamo realizzato due strati: un fondo di grassello di calce e cocciopesto e la finitura di intonachino chiaro fatto con la stessa ricetta dell’intonachino originale della facciata della villa. Le copertine di pietra che ricoprono il muro sono state pulite e stuccate nelle parti sollevate. Su tutto applicheremo un protettivo silossanico invisibile, traspirante e idrorepellente».
 
Sabato 20 luglio, alle ore 11.30, si terrà la cerimonia di chiusura del cantiere dell’intervento conservativo eseguito dagli artigiani CNA 

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