A Treviso inaugurata la prima scuola montessoriana

TREVISO. La prima classe di scuola primaria con metodo Montessori della provincia di Treviso, alla elementare Bindoni, si presenta. In Veneto si contano oggi otto scuole ispirate al metodo scolastico dell’educatrice, medico e scienziata di Chiaravalle, Maria Montessori. Ma mai finora una classe montessoriana aveva mosso i primi passi in una scuola elementare della Marca. Ieri per la prima volta i piccoli 24 alunni hanno aperto le porte della loro scuola alla città per l’inaugurazione ufficiale alla presenza del provveditore Barbara Sardella, della dirigente scolastica Milena Valbonesi, del sindaco Giovanni Manildo e dell’assessore alla formazione Anna Caterina Cabino.
La proposta dell’avvio della sperimentazione a Treviso è stata realizzata grazie alla convenzione tra Miur e Opera Nazionale Montessori. E sostenuta dal Comune di Treviso. Con l’obiettivo di rendere il più possibile condiviso il metodo montessoriano nella scuola statale: «La sperimentazione è iniziata a febbraio dell’anno scorso con l’avvio del corso di specializzazione obbligatorio per i docenti per poter insegnare» spiega Milena Valbonesi, preside dell’Ic Martini di cui fa parte anche la primaria Bindoni, «550 ore di lezione, 60 esercitazioni, 40 di osservazione nelle scuole in Svizzera, a Milano, Roma, Udine e Carpi. Il nostro istituto comprensivo ha così potuto diventare ente formatore».
Tutto è cominciato con la richiesta da parte dei genitori di dare il “la” alla sperimentazione in una scuola elementare di Treviso. Ma cosa cambia rispetto alla didattica tradizionale? «Il metodo Montessori si basa sulla libera scelta del bambino, mettendo a sua disposizione i materiali didattici specifici per ciascuna materia di studio che sceglie in maniera autonoma e creativa» spiega la maestra Barbara Wuscovich, che insieme alla collega Francesca Parato segue la classe.
Alla Bindoni hanno preso posto gli angoli della Matematica, delle Scienze, dell’Italiano e della Geografia, ciascuno con un proprio spazio dove i bambini vedono, toccano, assimilano l’esperienza e imparano. Per imparare a leggere è spuntato l’angolo morbido, con i tappetini. Come pure il “tappeto volante con le righe” a mo’ di quaderno da stendere a terra per imparare a scrivere. O i mattoncini Lego in veste di lettere dell’alfabeto: «Il metodo di apprendimento fa leva sull’esperienza sensoriale – spiega la maestra Barbara – prima si sperimenta e prima si può arrivare a imparare il pensiero astratto».
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