A Treviso 40 mila persone per i carri di Carnevale

Treviso. Famiglie e bimbi in festa sulle mura, musica e creatività. Vince il carro “Stanlio e Ollio”
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO CARRI MASCHERATI E PREMIAZIONE IN P. VITTORIA, IN FOTO IL CARRO VINCITORE E LA PREMIAZIONE
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO CARRI MASCHERATI E PREMIAZIONE IN P. VITTORIA, IN FOTO IL CARRO VINCITORE E LA PREMIAZIONE

A Treviso 40 mila persone per i carri di carnevale

TREVISO. Domatrici di leoni, “cartamodelle”, folletti a volontà. I Maori e il fantasmino Casper. Il carro ambientalista, fra scioglimento dei ghiacciai e riscaldamento globale. E persino l’intramontabile “Stanlio e Ollio”, realizzato dal Gruppo Giovani di San Giacomo di Sala: l’estrazione a sorte vale il primo posto, dopo il punteggio ex-aequo con “Il Circo” di Selva. In città, secondo le stime del Comune, erano in 40 mila, ieri pomeriggio, a divertirsi con il Carnevale, 25 mila assiepati lungo le mura.

La festa nelle strade. Se si cercano satira e riferimenti alla politica, il Carnevale 2018 ne riserva dosi modiche. Giusto una finestrella con vista sul 4 marzo, l’allegoria confezionata dal Gruppo Giramondo di Catena: la gigantografia di una tigre, il Colosseo, una giostra con i cavalli. Lo striscione “L’esercito del selfie” a introdurre il carro, la lettura del titolo che spazza via ogni dubbio: “Spqr, fuga da Roma”. «Abbiamo tradotto il pensiero della gente, che da Roma vuole scappare e non ne può più. Il Parlamento è ormai un Carnevale, una giostra. Ma noi siamo apolitici», se la ride il capocarro Giorgio Zancanaro. A richiamare l’attenzione sulla giunta comunale ci pensa l’80enne Antonio da Sant’Angelo, giubbetto da postino. Un carro-bonsai con letterina da recapitare a Manildo, sullo sfondo strade e buche: «Anche la periferia è Treviso». Nel mentre, l’assessore Paolo Camolei indossa la parrucca da doge e non passa inosservato fra i “veneziani gran signori” che anticipano il corteo.

AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO CARRI MASCHERATI E PREMIAZIONE IN P. VITTORIA, IN FOTO IL CARRO VINCITORE E LA PREMIAZIONE
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO CARRI MASCHERATI E PREMIAZIONE IN P. VITTORIA, IN FOTO IL CARRO VINCITORE E LA PREMIAZIONE


Carnevale in sicurezza. Una festa per tutte le età, una gioia condivisa che riporta ai giorni ruggenti degli alpini. Le mura trasformate in sambodromo. Oltre 40mila, secondo Ca’ Sugana. Ma l'edizione del dopo-Balljana - a fine sfilata il simbolico passaggio di consegne con Carnevali di Marca - traccia un solco: è la prima dall’introduzione della “direttiva Morcone”, pensata dopo i fatti di piazza San Carlo a Torino. La premiazione trasloca da piazza dei Signori a piazza Vittoria, trovando nella nuova collocazioni spazi ampi e libertà di movimento. Polizia locale e carabinieri nei punti strategici, varchi transennati. «Un plauso a organizzatori e polizia», commenta il sindaco Giovanni Manildo.

La sfilata dei bambini. Sedici carri e la sensazione di un Carnevale che si rivolge anzitutto ai più piccoli. Li vedi scorrazzare mascherati da “Spiderman”, le coetanee travestite da fatine. Sono loro i protagonisti, perché adolescenti e adulti ormai non si mascherano più. Salvo variazioni sul tema come la ragazza che scherza su se stessa, con tanto di cartello: «Sono alta 1.67, faccio già ridere così». O come l’uomo inscatolato in un autovelox. La scelta dei carri segue una direzione precisa: dalla “Spada nella roccia” alle “Meraviglie del bosco”, dal “Cappellaio Matto” a “Laggiù in mezzo al mar”. Il terzo carro l’hanno ribattezzato “Oceania” e mette a contatto con il mondo dei Maori, caro ai fans del rugby. A Musestre sono invece appassionati di castelli scozzesi: questo è il motore di “Anime e Spiriti”. Falzè di Trevignano risponde con un’enorme medusa, Merlengo garantisce un viaggio nell’antico Egitto, la chiusura spetta a “Kingstrong”: un supergorilla, presidiato da falsi vigilantes. «Siamo gli ultimi, ma i più belli», salutano. E, in effetti, la stazza del “King Kong” nostrano è di quelle che elettrizzano i bimbi.

Originalità. Due colpi di teatro nella sfilata, due “trovate” che escono dal seminato. Il “Circo di Mosca”, imponente il leone creato dagli artisti di Santa Mama, è introdotto da una domatrice-sexy. Entra ed esce da una gabbia, frustando un figurante travestito da leone. Risate e doppi sensi si sprecano. Donne protagoniste pure a inizio sfilata, dopo la disneyana “Spada nella roccia”: lo speaker le definisce “cartamodelle”, i vestiti riecheggiano la nobiltà veneziana, ma sono prodotti interamente con carta riciclata. Carte da caffè e pezzi di quotidiani, il rosa “Gazzetta” a dare colore. E ancora, l’inquinamento e le minacce globali. Il carro della riflessione è il numero 5, con un’enorme sveglia come monito. È nato a Lovadina, l’hanno intitolato “Tutto il tempo scorre”: il riferimento ai fumi delle fabbriche, all’inquinamento dei fiumi, alla minaccia del riscaldamento globale.


 

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