A Ponte della Priula il cantiere è una beffa, stop fino al nuovo anno

Susegana. Servirà una conferenza dei servizi per sbloccare i lavori. Regione e Comune: «Impegno a fare presto». L’Anas si giustifica
Ferrazza Ponte Della Priula cantiere ponte
Ferrazza Ponte Della Priula cantiere ponte

SUSEGANA. Corsa contro il tempo per riaprire il cantiere dell’Anas a Ponte della Priula, ma nessuna data certa per la ripresa del cantiere. Ieri mattina, a Venezia, i dirigenti dell'Ufficio Regionale Tutela e Sviluppo del Territorio - Direzione Pianificazione Territoriale hanno incontrato i responsabili dell’Area Compartimentale Anas per fare il punto della situazione e decidere il da farsi. Una scarna nota del Comune di Susegana informa che «durante l'incontro è stata studiata una ipotesi di percorso che, previa valutazione da parte dell'Avvocatura Regionale, porti nel minor tempo possibile al completamento della procedura ed alla ripresa dei lavori». Le ruspe è probabile vederle di nuovo all’opera dopo le feste natalizie e di fine anno.

«Sul cronoprogramma non è il caso di sbilanciarsi – mette le mani avanti l’assessore Cristiano Corazzari - ma non un giorno sarà perso». E questa comunicazione l’assessore l’ha data al sindaco Vincenza Scarpa sia mercoledì che nella giornata di ieri, confermando «tutta la preoccupazione della Regione». I collaboratori di Corazzari, dopo aver ascoltato le ragioni dell’Anas sulla mancata richiesta dell’autorizzazione paesaggistica per attraversare il Piave poche decine di metri a monte del ponte centenario, attraversato ogni giorno da più di 40mila veicoli, hanno confermato che si rivolgeranno all’Avvocatura regionale per impostare la documentazione mancante in modo da non intercettare nuove sorprese.

Con i consigli tecnici dell’Avvocatura, l’Anas predisporrà la richiesta alla Regione che autorizzi temporaneamente l’attraversamento del Piave. E assicurerà di farlo con una struttura che non sia eccessivamente impattante per il paesaggio. Non si dimentichi, fra l’altro, che ricorrendo il Centesimo anniversario della conclusione della Prima Guerra Mondiale, numerosi saranno i visitatori del ‘fiume sacro’, il prossimo anno, ad incominciare dai 300mila che parteciperanno ai raduni militari a Vittorio Veneto. L’iter in Regione comprenderà anche una conferenza dei servizi che dovrà dare il proprio benestare. È realistico ipotizzare l’inizio del 2018 per la ripresa del cantiere.

«I nostri tecnici – fa sapere Corazzari – hanno voluto sapere, nel confronto di ieri, anche perché l’Anas non aveva ancora presentato l’indispensabile domanda. La risposta è stata che l’avrebbe fatto nel momento strettamente utile per iniziare lo specifico cantiere. Prima, infatti, c’era il problema della bonifica».

Un problema di interpretazione, specifica l’assessore; nulla di più grave dal punto di vista della responsabilità. Insieme alle rassicurazioni dalla Regione, è arrivata ieri in municipio a Susegana la conferma da parte della Soprintendenza che l’asporto delle lapidi dedicate ai caduti all’ingresso del ponte non costituisce fatto sanzionatorio. I manufatti, tra l’altro, sono custoditi in municipio. La Soprintendenza di Venezia, però, esige che l’Anas ripristini l’area monumentale dov’era e com’era, nel rispetto anche delle associazioni d’arma preoccupate di onorare al meglio la memoria dei Caduti.
 

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