«A Motta rifiuti con cesio radioattivo»

MOTTA DI LIVENZA. Rifiuti radioattivi a Motta di Livenza: i cittadini esigono delle risposte. Giovedì sera a palazzo La Loggia si è tenuto un incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico sul tema dell’inquinamento ambientale con ospite l’ex eurodeputato Andrea Zanoni. Inevitabilmente, nella seconda parte della serata, si è toccato l’argomento Centro Risorse ed è arrivata la notizia che ha scioccato tutti i presenti. «Sono venuto casualmente a contatto con la realtà del Centro Risorse nel 2013» ha affermato Zanoni «quando da una risposta ad una mia interrogazione all’Arpav di Vicenza si evinceva con grande sosrpresa che 28 big bag (borse specifiche per il trasporto di rifiuti pericolosi) con materiale contaminato da cesio radioattivo provenienti probabilmente dall’Europa dell’Est sono stati allontanati dalle acciaierie Beltrame di Vicenza e portati proprio al Centro Risorse di Motta. Ora che fine hanno fatto questi rifiuti radioattivi? L’amministrazione comunale lo sapeva?». Domande che sono rimaste senza risposta. Alla serata non era presente nessun membro della giunta Speranzon e della sua maggioranza. L’unico rappresentante del consiglio comunale presente è stato il consigliere del gruppo di minoranza Motta Civica Paolo Tolotto. «Noi ci preoccupiamo delle conseguenze sulla salute e dell’aria nauseabonda» è riuscita a dire Laura Facchin, presidente del comitato “Meno Veleni, Più Salute” «dopo questa notizia mi è venuta la tachicardia». Secondo la documentazione di Arpav mostrata da Zanoni, una importante quantità di rifiuti contaminati da cesio è giunta a Motta per essere trattata all’interno del Centro Risorse qualche anno fa. Il trasporto di tali rifiuti è avvenuto apparentemente senza che nessuno ne sapesse niente. «Ora a maggior ragione» ha affermato Facchin «chiederemo all’amministrazione comunale spiegazioni». Il comitato vuole un dialogo costruttivo tra le parti, per questo ha lanciato l’idea di una inchiesta pubblica, così come suggerito da Zanoni. La questione diventa sempre più tesa: il Centro Risorse ha presentato in Regione un progetto che definisce “di adeguamento” da 13milioni e mezzo di euro. «Il progetto prevede 5 nuove attività» ha affermato Zanoni «due in particolare rappresentano alcune problematicità. La R1 cioè l’utilizzazione dei rifiuti come combustibile e l’R2 ossia la rigenerazione e il recupero solventi».
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