A Montebelluna arriva un centro commerciale all’ex Solimene

MONTEBELLUNA. Presto un nuovo centro commerciale nella zona dei Pilastroni. È in dirittura d’arrivo un accordo pubblico-privato per intervenire nell’area Solimene e trasformarla in un centro commerciale di ottomila metri quadri dove ricavare dei negozi. Non un grosso complesso, ma pur sempre un centro commerciale che viene ad aggiungersi in una zona che non manca di strutture commerciali di una certa estensione. Dall’altra parte della strada c’è infatti il Lidl, qualche centinaio di metri a est c’è Interspar, mezzo chilometro più in su c’è l’Ipersimply.
L’area è quella che comprende l’azienda di gomme e le case disabitate e cadenti del fronte strada. Si trova in zona urbanisticamente mista, in cui si susseguono residenza ma anche attività produttive e commerciali.
In ogni caso sarà un accordo pubblico-privato che riqualificherà quella zona che si trova a ridosso della rotonda tra via Feltrina Sud e via Schiavonesca, nota come località Pilastroni, e che è uno degli ingressi alla città. Una vasta area che passerà dal commercio di pneumatici a prodotti di più largo consumo grazie alla realizzazione di quegli ottomila metri quadri con destinazione commerciale in cui troveranno posto alcuni negozi. Mancano solo alcuni dettagli e poi la procedura sarà conclusa e l’intervento potrà partire. È uno di quegli investimenti che riqualificheranno una zona degradata soprattutto nelle casette fronte strada e che l’amministrazione comunale vorrebbe replicare in altri vasti complessi dismessi.
Ne rimarranno infatti altri da realizzare per ridare vita a aree produttive ora dismesse. Due per tutte: quella dell’ex Filatura Monti che si trova lungo via Risorgimento e quella degli ex Concimi a sud di via Piave. Per il vasto complesso della ex Monti c’era stato un progetto per un piano di recupero ancora ai tempi della prima amministrazione Puppato, poi rimasto sulla carta. Per gli ex Concimi ci sono stati vari confronti con la proprietà, l’imprenditore padovano Pagnan, ma non si è giunti finora ad alcun risultato. «Si tratta di aree private e quindi noi non possiamo imporre le soluzioni», piega il sindaco Marzio Favero, «dipende dalla volontà della proprietà procedere con interventi di riqualificazione se ne ravvisa l’utilità e dipende anche dalla funzione che hanno nel patrimonio totale questi complessi.
In ogni caso è mia intenzione avviare il confronto con le due proprietà per cercare di giungere ad una soluzione che sia condivisa e consenta di riqualificare le due vaste aree. Qui si parla di archeologia industriale ed è ovvio che segni significativi del passato devono rimanere nel momento in cui si procederà con degli interventi». Per dirla in parole povere niente demolizioni complete per ricostruire tutto ex novo perché sia l’ex Filatura Monti sia gli ex Concimi rappresentano non solo la storia industriale del passato, ma anche un esempio di architettura produttiva di cui conservarne il ricordo.
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