A 3 mila metri cubi al secondo l’alluvione è matematica

CIANO DEL MONTELLO. Sul tratto medio e terminale del Piave più di 2.800 metri cubi al secondo non possono transitare. Comincerebbero ad esondare (L’anno scorso si arrivò a 2.400). A quota 3 mila, l’alluvione sarebbe matematica, a sentire i tecnici della regione. «Lo si è visto anche l’anno scorso con la tempesta Vaia e credo che le conseguenze risultino chiare a tutti», afferma l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Con gli interventi previsti nel basso corso del Piave di ricalibratura e pulizia la portata potrà arrivare nel migliore delle ipotesi a 3.000 mc/secondo. «Ciò significa che per qualsiasi portata superiore a questa, il Piave esonda provocando danni enormi e mettendo a rischio l’incolumità dei residenti». Gli studi parlano della possibilità di arrivare a 4.800 metri cubi al secondo. L’assessore precisa di non comprendere la pregiudiziale contrarietà dei Comitati perché questi bacini sono normalmente vuoti e si allagano per qualche ora solo ogni 20 o 30 anni in occasione di piene eccezionali. «E così operando permettono di salvare vite umane». La prima progettazione prevedeva un’opera il cui costo complessivo veniva stimato in 55.3 milioni di euro e la cui fase progettuale è già stata finanziata fino al livello esecutivo per un importo di o 1.651.700 euro con procedura di gara fissata per dicembre 2019. Il bacino di laminazione risulterebbe più vicino ai 38 milioni di metri cubi che ai 35 inizialmente previsti, distribuiti su 555 ettari. L’opera consisterebbe in 4 vasche continue, a quote diverse. Al perimetro, argini di 8 metri, lunghi 13,5 chilometri. Un bacino analogo verrà realizzato a Pra’ dei Gai, in comune di Portobuffolè, per trattenere le acque del Livenza. —
F.D.M.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso